Gli incidenti aerei delle ultime settimane hanno alimentato il dibattito sulla sicurezza dei voli. Ma volare è davvero diventato più pericoloso? L’analisi dei dati dimostra il contrario.
Il 2024 ha visto un aumento delle vittime nei cieli rispetto agli ultimi anni. Secondo i dati dell’Aviation Safety Network, sono morte 318 persone, il numero più alto dal 2018. Gli incidenti più recenti, avvenuti a dicembre, hanno scosso l’opinione pubblica.
Il 23 dicembre, un aereo della Azerbaijan Airlines si è schiantato in Kazakistan, causando la morte di 38 persone. Solo quattro giorni dopo, il volo della Jeju Air si è schiantato in Corea del Sud, con la perdita di 179 vite. Questi incidenti, avvenuti durante le fasi di atterraggio, hanno sollevato interrogativi sui rischi specifici di questa fase del volo.
Tragedie come queste evocano ricordi di disastri passati, come l’abbattimento del volo della Malaysia Airlines nel 2014 in Ucraina. Oggi, le indagini preliminari suggeriscono che l’aereo della Azerbaijan Airlines potrebbe essere stato colpito da difese aeree russe, richiamando la necessità di evitare zone di conflitto attive.
La sicurezza continua a migliorare
Nonostante questi eventi tragici, i dati dimostrano che volare è sempre più sicuro. Uno studio del Massachusetts Institute of Technology (MIT) ha rilevato che tra il 2018 e il 2022 il rischio di morire in un incidente aereo è stato di 1 su 13,7 milioni di passeggeri imbarcati, un miglioramento rispetto a 1 su 7,9 milioni del decennio precedente.
Riport in una nota la Flight Safety Foundation:
“Nel 2023, non ci sono stati incidenti mortali su voli commerciali a reazione. Fino a poche settimane fa, il 2024 sembrava destinato a ripetere quel record di sicurezza. La capacità dell’industria di apprendere dagli incidenti passati è fondamentale per garantire cieli più sicuri”.
Errori umani e tecnologia
La Embry-Riddle Aeronautical University ha stimato che l’80% degli incidenti aerei deriva da errori umani, con i piloti responsabili nel 53% dei casi e guasti meccanici che contribuiscono solo al 21%. Studi condotti da Airbus indicano che decollo e atterraggio sono le fasi più critiche. Entrambi i disastri di dicembre 2024 sono avvenuti durante l’atterraggio, dove la gestione delle emergenze è cruciale.
L’incidente del volo Jeju Air ha coinvolto molteplici fattori, inclusi impatti con uccelli e il mancato dispiegamento del carrello di atterraggio. Le indagini, guidate da squadre sudcoreane e americane, si concentrano sulla lettura delle scatole nere, che potrebbero fornire dettagli decisivi.
Il caso dell’Azerbaijan Airlines ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nei cieli sopra le zone di guerra. Nonostante le raccomandazioni dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea (EASA), molte compagnie aeree continuano a volare su aree pericolose. Janet Northcote, portavoce di EASA, spiega: “Non possiamo chiudere lo spazio aereo, ma forniamo avvisi per aiutare le compagnie a prendere decisioni consapevoli”.
L’impegno di autorità come l’ICAO e la TSA garantisce che la sicurezza sia un processo continuo. Per quanto i rischi non possano essere eliminati del tutto, l‘aviazione moderna resta una delle forme di trasporto più sicure.
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