Anche i viaggiatori d’affari possono dormire nella storia dei Paradores, la catena spagnola pubblica nata nel 1928 con l’obiettivo di coniugar e il turismo con la conservazione del Patrimonio Storico-Artistico del Paese. Un unicum al mondo, tanto che il management dell’azienda viene chiamata al di fuori della Spagna per raccontare questo format di successo all’estero. Con il 25-30% del loro fatturato – che dovrebbe ammontare quest’anno a 315 milioni di euro – proveniente dal mondo corporate: “grazie al Mice – abbiamo sei strutture vocate a questo segmento, ovvero Alcalá de Henares, Baiona, Cadice, La Granja, Santiago de Compostela e Segovia – all’ospitalità, soprattutto nelle nostre strutture urbane – grazie a tariffe negoziate con le aziende – e alla gastronomia, molto importante per noi” spiega Juan José Gonzales, responsabile del gruppo Paradores.
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La crescita
“Abbiamo raggiunto quasi 100 hotel (97+1 in franchising, ndr) in Spagna – con un excursus in Portogallo -, per oltre 6 mila stanze. Situati in strutture storiche: in palazzi, castelli o monasteri. Di media sono 4 stelle, ma ne abbiamo anche a 5 e a 3. Divisi in tre grandi tipologie: 45 come monumentali e artistici, 29 in zone naturali e 24 urbani, tra cui 11 con spa” afferma Juan José Gonzales, che sottolinea l’impegno dei Paradores anche per la sostenibilità ambientale, “offriamo stanze plastic free, impieghiamo energie pulite e sostenibili e gestiamo campi da golf certificati”, e per l’attenzione al territorio, “proponendo itinerari culturali, storici, religiosi. Stiamo creando inoltre percorsi di cicloturismo. E i nostri ristoranti utilizzano massicciamente i prodotti locali”.
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La Storia e il Piano Strategico 2023-2026
La catena alberghiera pubblica spagnola Paradores de Turismo de España, S. A nasce nel 1928, quando un edificio nella Sierra de Gredos (Ávila) voluto dal Marqués de la Vega-Inclán nel 1926, si trasforma nel primo stabilimento della catena. Tra il centinaio di strutture in portfolio, 30 sono classificati come beni di interesse culturale e altri 15 sono situati in complessi storici dichiarati beni di interesse culturale.
Nel corso del 2022, Paradores ha lanciato il suo Piano Strategico 2023-2026 che punta a far aumentare le vendite di oltre 100 milioni di euro, per raggiungere i 410 milioni nel 2028. Tra cui anche l’accordo di un promozione congiunta con le Ciudades Patrimonio de la Humanidad in Spagna. Il piano ha anche l’obiettivo della neutralità carbonica entro il 2030. Per fare tutto ciò, Paradores prevede di investire 334 milioni di euro tra il 2023 e il 2028, di cui 200 milioni di euro saranno spesi per la costruzione e la ristrutturazione delle strutture, 25 milioni di euro sull’efficienza energetica e 20 milioni in tecnologia. Saranno invece 89 i milioni di euro spesi per la conservazione e la manutenzione degli edifici che sono Bienes de Interés Cultural, che saranno gestiti da Turespaña.
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