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UE e CER per accelerare su un sistema di biglietteria integrata

04/05/2023

In questo articolo

Sì a un sistema efficiente e digitale per l'emissione dei biglietti integrati in tutta Europa, ma con forte attenzione alla condivisione dei dati e a scongiurare il predominio di big digitali

Nell’ottica di avvicinarsi sempre di più a una mobilità integrata, come dimostrano i biglietti integrati AccessRail, l’Unione Europea ha in programma di migliorare l’emissioni dei biglietti per servizi di questo tipo ed è al lavoro su nuove regolamentazioni, parlandone di recente tramite l’eurodeputata Maria Grapini a Bruxelles in una conferenza tenuta dal CER (Comunità delle società ferroviarie e infrastrutturali europee).

Verso l’Europa della mobilità digitale

La volontà europea è stata ben sintetizzata da Charlotte Nørlund-Matthiessen, consulente politico per il Gabinetto dei Trasporti sotto la commissaria Adina Valean, che ha dichiarato: “Oggi abbiamo pochissimi veri servizi di mobilità digitale multimodale disponibili. La multimodalità è un nuovo paesaggio, con così tanto potenziale”, sottolinea. Questo è il motivo per cui la Commissione europea sta lavorando a una nuova legislazione per i servizi di mobilità digitale multimodale (MDMS), che dovrebbe migliorare la prenotazione dei biglietti in diverse modalità, come ferrovia, autobus e trasporto aereo e marittimo.

Insomma, oggi l’UE vuole analizzare dove si trova la falla sul mercato dei trasporti, per quanto riguarda i biglietti – e da Bruxelles sembrano convinti che si tratti della condivisione dei dati.

Cambiando fronte, sembra che per il CER il bicchiere sia già “mezzo pieno”. Alberto Mazzola, che del CER è direttore, si rifà a uno studio del 2018 sull’Eurobarometro – forse un po’ datato – secondo il quale il 75% dei partecipanti si è detto soddisfatto della facilità di acquisto dei biglietti, e per questo secondo lui il settore è più veloce della legislazione.

Tuttavia il punto, come giustamente sottolineato da Nørlund-Matthiessen, non è tanto quello del biglietto per il singolo treno, quanto la biglietteria multimodale che, infatti, vede un tasso di soddisfazione più basso, pari al 62%. Inoltre, l’attendibilità del sondaggio viene meno non solo perché risalente a ormai 5 anni fa, ma anche perché non tiene conto dei viaggi internazionali.

Infatti, la biglietteria dei viaggi nazionali sono significativamente migliori rispetto ai viaggi transfrontalieri, che invece pongono privati e aziende in una situazione di maggiore difficoltà, poiché salvo alcune eccezioni (AV Milano-Parigi, e simili), non ci sono biglietti realmente integrati.

Il problema dei dati

C’è un altro problema, quello dei dati. Secondo Agustín Reyna, Direttore degli Affari Giuridici ed Economici dell’Organizzazione Europea dei Consumatori (BEUC), è vero che c’è un fallimento relativo ai servizi di biglietteria, ma ci sono anche dubbi relativi alla condivisione dei dati. E, in particolare, dubbi su quali dati debbano essere disponibili e come.

Questo “perché gli operatori ferroviari, come in qualsiasi altro settore, possono decidere a quali condizioni condividere i dati, dal punto di vista dei prezzi ma anche dal lato dei contenuti. Un operatore valuta se è meglio tenere i dati per sé o dare accesso a tali dati. In questo, l’interesse dell’azienda prevarrà sempre” – dichiara Reyna.

Comunque, la volontà di creare un efficiente servizio di biglietteria multimodale c’è anche dal CER e, quindi, dalle società ferroviarie, tanto che nel 2021 ha già sviluppato una “roadmap ticketing” che abbia l’obiettivo di creare un’esperienza di biglietteria senza soluzione di continuità, sviluppato insieme alla UIC (Unione Internazionale delle Ferrovie) e ai venditori di biglietti.

Tra gli obiettivi:

  • Orari sempre più aggiornati;
  • Possibilità di acquistare biglietti del treno fino a 12 mesi di anticipo;
  • Scambio tariffario aggiornato;
  • Biglietti globali senza prenotazione con sistema di distribuzione delle vendite aperte;

Mazzola, inoltre, afferma che nella roadmap c’è anche la condivisione dei dati “sui tempi e i costi con tutti coloro che partecipano all’OSDM. Anche qualsiasi venditore di biglietti può aderire“.

Contro il predominio delle piattaforme digitali

Altro problema, quello che un sistema di prenotazione digitale e integrato diventi dominante sul mercato e, quindi, addebiti alti costi di margine agli operatori come successo nel settore alberghiero; e, infatti, il CER esorta i “responsabili politici” a evitare che succeda.

Dichiara, ancora, Nørlund-MatthiessenQuesta proposta ha l’obiettivo di affrontare il timore che i prezzi possano salire a causa dei margini aggiuntivi da parte dei venditori di biglietti di terze parti. Eviteremo questa situazione, dicendo che gli obblighi possono essere messi su una piattaforma quando diventa indispensabile“.

Comunque, già il fatto che UE e CER siano costantemente in contatto è indice di quanto gli europei in generale credano in una mobilità sostenibile e integrata, che veda le ferrovie di tutti i Paesi al primo posto.

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