Lo avevamo denunciato anche noi da queste colonne, il problema Passaporti “è veramente assurdo che ci possa essere. Semplicemente ridicolo. Non dovrebbe essere un problema e speriamo venga risolto a breve”, tuona Franco Gattinoni, presidente e fondatore dell’omonimo gruppo, nonché di FTO – Federazione Turismo Organizzato, alla Bit di Milano.
Sul palco dell’incontro intitolato “Made in Italy, grandi eventi e territorio: il turismo di domani nella vision dei protagonisti”, Gattinoni, oltre all’incaglio passaporti, ha enucleato gli altri problemi di un settore che è ripartito.
E con i motori a tutta. “Ma c’è un problema di risorse, per un settore che ha perso appeal”. E che sconta l’atavica mancanza di programmazione. Da parte delle istituzioni, certamente, ma anche da parte di quelle compagnie aeree che aprono e chiudono le rotte senza pianificazione, “come fanno le low cost” l’affondo di Gattinoni, che fa un assist alla sua “vicina” di palco, la Coo di Ita-Airways e Ceo di Volare Emiliana Limosani.
Pride to be Ita-Airways
Limosani sottolinea “L’orgoglio di essere italiani, dal nome al colore”. Ma per programmare correttamente business travel, grandi eventi e fiere e viaggi leisure, c’è bisogno, oltre che di orgoglio, anche di operatività. Detto. Fatto: “Le perfomance operative sono la prima cosa su cui abbiamo lavorato. E, malgrado i tanti problemi negli aeroporti di tutto il mondo, noi ci siamo comportati molto bene, avendo operato il 99% dei voli pianificati, con un tasso di puntualità delll’82%” precisa la manager.
Che annuncia come il corporate travel è ripartito a fine 2022, soprattutto le Pmi, anche se non si è ancora ai livelli del 2019. E che Ita-Airways si prepara a coccolare con una nuova business class, novità sul programma di frequent flyer Volare, nuovi aerei e nuove rotte (Leggi anche: Ita Airways, presentata in Bit la Summer 2023. E la nuova poltrona di business class).
Viva il Never ending tourism
Il made in Italy anche nei cieli, pur in salsa tedesca, aiuta, e molto, l’economia del Belpaese. Anche grazie a un’esperienza turistica a tutto tondo. A partire dal volo. Per quel “Never ending tourism” su cui punta Valentino Valentini vice ministro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che ha fatto una comparsata in sala, sottolineando quanto il turismo sia una grande componente valoriale del made in Italy. Ricordando che il “Made in Italy è una mission, non un’indicazione geografica”.
Treni e scali
Il Made in Italy è rappresentato anche dalle ferrovie (Leggi Anche: La campagna d’Europa del Frecciarossa), sottolineato anche dal Chief Commercial Officer di Trenord Leonardo Cesarini, che rappresenta la seconda compagnia ferroviaria del paese, “con oltre 200 mln di passeggeri all’anno, 702 mila corse, 36 milioni di biglietti venduti, con una puntualità di oltre il 90% dei passaggi…e ora stanno arrivando i 220 treni ordinati, per oltre 2,5 miliardi di euro di investimenti, o, nel 2024, la hydrogen valley in val Camonica, con 8 treni a idrogeni” spiega Cesarini.
E dagli aeroporti. Dopo il premio a cinque stelle sall’aeroporto di Roma, anche Sea, per bocca del Vice presidente di Sea Andrea Tucci, evidenzia i tanti investimenti per “facilitare” i voli dei viaggiatori d’affari e di turismo. Con tecnologie innovative per la sicurezza ma, naturalmente, anche con una grande connettività: “da Malpensa colleghiamo ben 160 destinazioni, rendendoci il sesto scalo più connesso d’Europa”. E Tucci spera nei grandi eventi come le Olimpiadi per altri investimenti: “I grandi eventi aiutano a realizzare molte cose. Ad esempio i vertiporti. Per cui noi siamo pronti”.
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Mice ed enogastronomia
Sul palco anche la presidente di Fedecongressi, Gabriella Gentile, che afferma come anche il settore del Mice sia ripartito nella seconda parte del 2021. Un settore trasversale a diversi ambiti.
Con il Made in Italy nel Dna, visto anche la grande valorizzazioni dei territori dove si svolgono meeting, incontri, congressi e incentivi. Con tanti partecipanti stranieri. Che hanno, come sottolinea la Vice presidente Ocse Roberta Garibaldi, anche motivazioni di viaggio molto forti riguardo all’enogastronomia, “anche se in Italia è sempre stato poco gestito”. E che, invece, per le capitali della cultura Brescia-Bergamo è stata la base su cui costruire la “strana” candidatura delle due città, come raccontato dal braccio destro di Giorgio Gori, sindaco della città orobica, Christophe Sanchez.
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