Secondo un recente sondaggio condotto da Ipsos per Transport & Environment, il 77% dei dipendenti aziendali ritiene che un’azienda abbia un ruolo importante da svolgere nella lotta al cambiamento climatico. Dei 2.506 dipendenti, di età compresa tra 18 e 74 anni impiegati a tempo pieno presso un’organizzazione con almeno 50 dipendenti, in USA, Regno Unito, Francia, Germania e Spagna, la stragrande maggioranza che il proprio datore di lavoro dovrebbe prendere misure a tutela dell’ambiente, anche quando si parla di travel policy e trasferte.
Non solo: quasi i tre quarti degli intervistati ritengono che un fattore di riduzione dell’impronta di carbonio di un’azienda sia limitare le trasferte, in particolare quelle che prevedono un volo aereo.
“Le abitudini di volo aziendali sono cambiate e i dipendenti vogliono una nuova normalità in cui le aziende si assumano la responsabilità di ridurre la loro quota di emissioni“, ha affermato Denise Auclair di Transport & Environment.
Leggi anche: La sostenibilità nel business travel parte “dal basso”.
I dipendenti vogliono volare meno per tutelare l’ambiente
Dai dati emerge chiaramente che la maggior parte degli intervistati è disposta ad apportare modifiche ai propri modelli di viaggio per la sostenibilità, ma soprattutto credono (77%, tre dipendenti su quattro) che le imprese debbano svolgere un ruolo importante.
Il 74% dei dipendenti pensa che ridurre i voli aziendali potrebbe avere un effetto importante sull’impronta di carbonio dell’azienda, che dovrebbe per prima fissare obiettivi e ripensare le travel policy in quest’ottica (74%, sette su dieci).
È significativo che il sondaggio sia stato condotto nell’epoca post-Covid. La pandemia ha infatti mostrato la facilità con cui i viaggiatori d’affari possono ridurre i voli aziendali, grazie ad un’ampia scelta di altre alternative a basse emissioni di carbonio.
Potrebbe interessarti: Gbta, il business travel torna a crescere dopo la pandemia.
Il 53% dei viaggiatori d’affari ha infatti risposto di preferire le tecnologie di collaborazione virtuale, il 36% dichiara di voler rinunciare ai propri voli e il 32% di preferire, quando la trasferta è necessaria, altri mezzi di trasporto.
Infine, il 29% dei dipendenti è d’accordo con l’idea di fissare un carbon budget, ovvero il “bilancio di CO2”, la quantità di CO2 prodotta permessa per un viaggio, e il 26% vorrebbe allungare i soggiorni, per ottimizzare i voli concentrando più meeting nello stesso viaggio.
“I dipendenti comprendono l’impatto sul clima dei voli a lungo raggio e sono disposti a modificare i loro viaggi, ma si aspettano che il top management dia il buon esempio e fissi ambiziosi obiettivi di riduzione dei viaggi di lavoro” spiega Auclair.