Bleisure, lusso, sostenibilità e attenzione al cliente. Con i suoi oltre 5mila alberghi e 43 brand distribuiti in più di 100 Paesi, Accor si conferma uno dei principali player del mondo dell’hotellerie.
“Il vantaggio di avere un portafoglio di marche che copre dall’economico al lusso iconico dà la possibilità di lavorare su tanti livelli di spesa, su tanti segmenti di mercato e su tanti Paesi e l’Italia è uno dei mercati di riferimento per lo sviluppo nei prossimi anni”, afferma Martin Sapori, Vice President Sales, Strategy & Transformation, Business Development & Sport Europe & North Africa di Accor.
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Vedi l’intera intervista a Martin Sapori qui sotto
L’offerta di Accor
Con la ripresa dei flussi internazionali e del business travel, Accor ha consolidato la sua presenza sul mercato riuscendo ad intercettare i bisogni dei clienti e offrendo loro soluzioni in grado rispondere alle esigenze in continua evoluzione.
“Quest’estate i dati sono andati molto bene, tutti i segmenti di mercato hanno visto un recupero costante e progressivo rispetto ai volumi di spesa del 2019, anche nel business travel– rivela Sapori-. Inoltre c’è stato molto più turismo internazionale rispetto a quanto ce ne fosse stato nel 2022”.
Il dato positivo registrato nella stagione appena trascorsa ha permesso al Gruppo di allargare la propria offerta sul mercato italiano con l’apertura di un MGallery a Cagliari e di un Handwritten in Puglia, che aprirà “il prossimo anno anche nella zona di Sondrio”.
Altra novità l’apertura di un Movenpick a Palermo, in zona Mondello. “È un albergo situato direttamente sulla spiaggia con alcune sale meeting, importante per i viaggiatori d’affari ma anche per il viaggiatore leisure”, spiega Sapori.
Infine, alla fine di quest’anno è prevista l’apertura di un Tribe “con più di 200 camere” a Milano Malpensa, nella zona dell’aeroporto.
Il lusso nell’hotellerie
Come anche sottolineato da Enit, l’Ente Nazionale Italiano del Turismo, l’Italia sta diventando sempre più una destinazione di lusso: fioccano gli hotel cinque stelle e si è registrato un incremento delle tariffe alberghiere.
“L’Italia è innanzitutto una meta leisure – chiarisce Sapori -, ma è anche una destinazione business travel. Noi, come Accor, abbiamo marchi che sono molto più business e mice oriented, come Novotel e Pullman, ma abbiamo anche dei marchi che sono molto più leisure oriented, come Ibis Styles e Mercure”.
Ma perché cresce così tanto il lusso e il lifestyle? “Le persone cercano l’esperienza molto più di quanto non la cercassero prima e anche nel midscale si registra una sorta di lifestylizzazione dell’esperienza – afferma Sapori -. Dopo il Covid le persone hanno ripreso a viaggiare e adesso c’è più offerta di quanto ce ne fosse prima”.
“Il lusso è al centro delle dinamiche di sviluppo del mercato italiano – continua – perché è estremamente interessante per i flussi internazionali e tanti investitori stranieri sono ritornati ad investire nel nostro Paese”.
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I trend del long stay e del bleisure
Oltre alla selezione della destinazione per ricercare il lusso e l’experience, il mondo dell’hotellerie ha aperto le porte a due tendenze sempre più in voga: il long stay e il bleisure.
“La dinamica dell’ultimo anno ci dice che lo stay medio negli alberghi è in crescita – afferma Sapori –. Le persone che viaggiano per lavoro oggi allungano la loro permanenza e agganciano ad una trasferta di lavoro una vacanza. Questo trend ha costretto le strutture alberghiere e chiunque operi nel turismo ad adattare la propria componente di offerta”.
Mice e sostenibilità
Da anni la sostenibilità è al centro della strategia di Accor e ormai sempre più aziende prestano attenzione al tema, anche quando di stratta di organizzare le trasferte di lavoro all’interno degli hotel.
“Accor ha lanciato il primo programma, Planet 21, più di vent’anni fa, quindi siamo uno dei player di riferimento in questo ambito – spiega Sapori -. Per quanto riguarda il Mice, già da un anno abbiamo lanciato uno strumento che consente a tutti di meeting planner aziendali non solo di calcolare quello che è il consumo di CO2 dei meeting, ma anche la possibilità di abbattere le emissioni e quindi di ottenere una certificazione ”.
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Oltre al tema dell’azzeramento dell’emissioni, i clienti prestano attenzione ai programmi di riciclo e alla riduzione dell’utilizzo di plastica monouso all’interno delle strutture.
“Negli alberghi di Accor abbiamo un consumo di plastica che è pari a zero – sottolinea Sapori – Questo è uno step importantissimo che ci vede coinvolti nel rispetto dell’ambiente, ma soprattutto nell’adottare concretamente i principi di sostenibilità che comunichiamo ormai da più di qualche anno”.
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