Il settore del noleggio con conducente (NCC) si ferma in tutta Italia il 12 dicembre per protestare contro i nuovi decreti Salvini, che introducono regole ritenute insostenibili dagli operatori del settore. La mobilitazione, sostenuta anche da Uber, si inserisce in un contesto di scioperi che culminerà il 13 dicembre con una giornata di agitazione nazionale indetta dal sindacato USB.
Le ragioni della protesta
Gli NCC contestano duramente le nuove normative introdotte dal decreto Salvini, approvato senza il coinvolgimento del Parlamento e in contrasto con i pareri di Antitrust e Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART). Tra le misure più criticate, l’obbligo di rientro in rimessa tra un servizio e l’altro, già bocciato dalla Corte Costituzionale nel 2020, e l’introduzione di un tempo minimo di attesa di 20 minuti per ogni cliente.
“Queste regole rendono il nostro lavoro impossibile” affermano i rappresentanti della categoria. Gli operatori ritengono che le misure siano frutto di pressioni da parte della lobby dei tassisti, storici antagonisti degli NCC e di aziende come Uber. Secondo Andrea Platania, Operations Manager di Transfeero:
“Queste normative aumenteranno i costi operativi e rallenteranno il servizio, penalizzando sia gli operatori che i clienti, soprattutto in città come Roma e Milano dove la domanda è elevata”.
Uber sospende i servizi in solidarietà
Uber, colosso mondiale del trasporto privato, ha annunciato la sospensione temporanea dei suoi servizi Black, Reserve, Van, Lux e Green nelle principali città italiane, tra cui Milano, Roma e Firenze. In un comunicato ufficiale, la società ha dichiarato:
“Siamo al fianco degli operatori NCC per difendere il diritto alla mobilità e al lavoro. Le nuove normative penalizzano un servizio essenziale per cittadini e turisti, soprattutto in un periodo di alta domanda come il Giubileo 2025”.
Lorenzo Pireddu, General Manager di Uber Italia, ha definito il decreto “Incostituzionale e contrario ai principi di concorrenza”. Secondo una recente ricerca SWG, citata da Pireddu, il 70% degli italiani ritiene che le nuove regole penalizzino sia i consumatori che gli operatori del settore.
Le associazioni di categoria avvertono che le restrizioni previste dal decreto potrebbero avere un impatto negativo sul turismo, già sotto pressione in vista di eventi come il Giubileo. “Il servizio NCC è cruciale per integrare il trasporto pubblico e compensare la carenza di taxi, specialmente nelle città ad alta affluenza turistica” ha sottolineato Platania.
Sciopero generale il 13 dicembre
La protesta degli NCC è solo l’inizio. Il 13 dicembre è previsto uno sciopero generale che coinvolgerà trasporti pubblici, scuole e sanità. Nonostante la precettazione disposta dal ministro Matteo Salvini, il sindacato USB ha confermato la durata di 24 ore dello sciopero. I treni saranno garantiti solo nelle fasce di garanzia (6:00-9:00 e 18:00-21:00), mentre autobus, tram e metropolitane potrebbero subire forti disagi.
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