A fine 2022 è tornato in (semi)presenza il BizTravel Forum – al Melià di Milano per una platea selezionata più una diretta streaming – una, se non “la”, manifestazione cardine dell’industria del business travel.
“Un evento che dal 2003 organizziamo dando spazio ai contenuti e dove riuniamo la community del settore” ha esordito così il patron dell’evento, il presidente di Uvet Luca Patané.
Un settore ciclico
Il business travel, anche più del leisure, è ciclico, viene colpito periodicamente dalle crisi globali – come ha anche sottolineato Valerio De Molli, Managing Partner&Ceo di The EuropeanHouse-Ambrosetti durante la consueta presentazione nella sessione di apertura – ma è anche capaci di grandi recuperi.
Grazie anche agli eventi: “per noi L’Expo 2015 di Milano fu un momento di grande rilancio dopo la crisi del 2014. Anzi, un rilancio doppio, visto che si tenne nella nostra città. E lo stesso vogliamo fare con le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Partendo da oggi, momento in cui, con le aziende presenti, vogliamo pianificare un nuovo futuro”.
Il futuro secondo Bipop
Futuro in cui l’Hyperloop potrebbe avere un ruolo. Centrale. Anzi, centralissimo. Almeno secondo le parole di Bipop Gresta, co-fondatore ed ex presidente di Hyperloop Transportation Technologies e fondatore e Ceo di Hyperloop Italia, che quoterà la sua “creatura” al Nasdaq, dopo l’alleanza con Leonardo e WeBuild.
Un “futuro che vuole cancellare un’eredità che ci ha bloccato da secoli nel mondo dei trasporti e che si fonda…sul metro e 435 centimetri dei due posteriori dei cavalli che tiravano i carri ai tempi dei romani, misura su cui si sono basate le ferrovie dal momento della sua nascita”.
Basta cavalli quindi, ma anche auto, treni – sì, anche quelli ad Alta velocità, “in perdita ovunque”, sono parole di Gresta –, aerei…”. Perché si viaggerà “sottovuoto” nelle capsule di Hyperloop. Che potranno anche contenere i “vetusti mezzi che si utilizzano oggi…” dice Gresta.
La molla del travel
Dopo due anni di “costrizione” il settore del travel è ripartito come una molla: “in particolare il leisure, ma anche il business travel è ripartito: ci sono meno spostamenti giornalieri, ma più viaggi, in particolare internazionali, per la ricerca di nuovi mercati. Delle pmi soprattutto” ha spiegato Patané, a cui ha fatto eco Damiano Sabatini, VP and Managing director Key Accounts Europa di Travelport: “A ottobre c’è stato il sorpasso del corporate travel , a dimostrazione della fiducia delle aziende, in particolare quelle con business intercontinentali. E lato aereo, con dati dei tre gds, notiamo che i viaggi con l’origine dall’Italia stanno tornado molto a crescere”.
Italia uber alles
“Sink o swim (il titolo dell’edizione 2022, ndr) è perfetto per lo scenario attuale. Perché, nonostante tanti fattori negativi, dalla guerra al caro energia, dai lasciti del Covid all’inflazione, noi in Italia siamo cresciuti meglio della media europea e di molti altri grandi paesi” ha commentato De Molli.
Che ha poi proseguito: “Abbiamo raggiunto i livelli pre-covid nell’occupazione grazie anche al travel, con oltre 23 milioni di occupati. Siamo la seconda manifattura europea e quest’anno raggiungeremo il record nell’export, a quota 700 miliardi di euro. Lo scorso sono inoltre tornati gli investitori stranieri e molte società italiane stanno pensando di fare reshoring, ovvero di riportare alcune produzioni nel nostro Paese. Per ritornare al turismo, ormai siamo tornati, per arrivi turistici, ai livelli pre-covid”.
“Malgrado la perdurante assenza di alcune nazionalità importanti, come ad esempio i cinesi, per i volumi, e i russi, per le marginalità” ha sottolineato Patané.
Treni, eccellenza italiana
Tra le eccellenze italiane che guidano la ripresa del settore, Patané ha anche citato Trenitalia, per la crescita della quale l’avvio di Italo è stato essenziale, come ha sottolineato il numero uno di Porta Volta: “E ora, grazie anche alla concorrenza che ha portato a migliorare offerta e servizi, portiamo il made in Italy all’estero, in Francia e in Spagna”.
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Un momento di grande spolvero per il Frecciarossa – un po’ meno per il trasporto ferroviario più tradizionale… -, anche se durante la pandemia tutta la struttura ha sofferto. E molto. Perché “abbiamo avuto la nostra flotta per il 65-70% ferma per due anni. E non bastano due gocce di olio Singer per farla ripartire” ha spiegato in Direttore business Alta Velocità di Trenitalia Pietro Diamantini.
Il quale ha raccontato come, seppur il business travel sia ripartito, questo non ha raggiunto ancor ai volumi precedenti la pandemia: “prima i nostri viaggi aerano per il 60-65% business, ora questa percentuale è più appannaggio del leisure. Grazie anche ai tanti stranieri che si spostano tra le città d’arte con noi. Grazie anche al fatto di arrivare ora in aeroporto e aver sincronizzato le nostre partenze con i voli intercontinentali da Fiumicino.
E con quelli delle compagnie statunitensi in particolare. Questa mossa ci ha portato un +30% di americani. Grazie anche all’integrazione dei biglietti: oggi viaggiare da, ad esempio, Wisconsin a Capri con un solo documento di viaggio è possibile. Anche con servizi ancillary come il trasporto dei bagagli a destinazione”.
Una integrazione che Diamantini ha evidenziato anche per il recente sbarco: “internazionalizzazione non è solo portare un treno, bensì integrarsi con gli altri aspetti della mobilità”.