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Allarme voli: durante il 2023 ci potrebbero essere migliaia di cancellazioni

29/01/2023

In questo articolo

Secondo Jack Kirby, amministratore delegato della United Airlines, quest'anno il settore del trasporto aereo civile potrebbe subire migliaia di ritardi e cancellazioni.

“Il sistema semplicemente non è in grado di gestire l’attuale volume di traffico aereo, tanto meno la crescita prevista. Un gran numero di compagnie aeree non riescono a rispettare gli orari prefissati. E chi paga il prezzo più alto, come al solito, sono i passeggeri”. Sono queste le parole con cui Jack Kirby, il Ceo della United Airlines, ha messo in guardia milioni di viaggiatori riguardo a possibili ritardi e cancellazioni che potrebbero arrivare durante il 2023.

United Airlines ©

Secondo il numero uno di UA, sono molte le compagnie aeree che, dopo la fine della pandemia, stanno gestendo il flusso di passeggeri “come se fossimo nel 2019 e non nel 2023”. Una situazione aggravata da tecnologie obsolete, una costante carenza del personale di terra e a bordo degli aeromobili e pressioni da parte della Federal Aviation Administration, l’agenzia che regola e sovrintende a ogni aspetto riguardante l’aviazione civile.

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Senza citarla direttamente, Kirby ha portato come esempio i 17.000 voli cancellati lo scorso dicembre dalla Southwest Airlines, la più grande compagnia aerea low-cost del mondo, a causa di una tempesta invernale. Un evento che ha portato grossi guai nella gestione interna di SA, con ricadute pesantissime soprattutto nella programmazione degli equipaggi di cabina.

Risolvere i problemi ha un costo

“Quello che è successo durante le scorse vacanze natalizie – ha sottolineato Kirby – non è stato e non sarà un evento una tantum causato dal maltempo e che ha colpito una singola compagnia aerea”. Alla fine di dicembre anche Alaska, Spirit e Frontier hanno registrato percentuali di cancellazione dei propri voli a doppia cifra.

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Il Ceo di United Airlines, dal canto suo, ha detto che la compagnia da lui gestita sta affrontato queste problematiche con un “approccio diverso“, investendo in tecnologia, numero dipendenti e di aerei di riserva. Tutto questo cercando di mantenere uno programmazione dei voli non troppo fitta.

 

Una serie di misure che, unite all’incremento dei costi del carburante, ha portato la campagna aerea americana a un aumento delle spese del 15% rispetto a 2019, ultimo anno prima della pandemia. L’approccio diverso annunciato da Kirby ha comunque portato dei buoni risultati.

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Secondo il servizio di tracciamento FlightAware, la United Airlines ha registrato nel 2022 il 2% di cancellazioni sui voli totali. Tra le sei maggiori compagnie aeree statunitensi UA è seconda, preceduta solo dalla Delta, che l’anno scorso ha registrato l’1,4%. Sul terzo gradino del podio troviamo Alaska (2,4%), seguita a breve distanza da American (2,5%), Southwest (3,0%) e JetBlue (3,1%).

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