Il travel mondiale rimane forte. Ma tra i viaggiatori vi sono differenze sempre più marcate tra le generazioni quando si tratta di servizi, ausiliari, programmi loyalty, uso della tecnologia e dei comportamenti di acquisto di viaggi. Questo è quanto si evince dalla consueta indagine annuale sui sentiment dei business traveller di OAG (realizzata su 2.000 business traveller nordamericani), che rivela anche come la domanda di viaggio è forte (64% che fa 3 o più viaggi in un anno).
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Programmi frequent flyer
I baby boomer sono coloro che più si iscrivono ai programmi frequent flyer delle compagnie aeree, con una percentuale dell’89%. Il tasso di adozione che diminuisce costantemente più si va verso alle giovani generazioni, con l’80% per la Gen-X, il 70% dei millennial e il 65% della Gen-Z . Nel complesso, questi programmi di incentivazioni sono ancora piuttosto popolari, con l’82% dei viaggiatori iscritti. Quindi con una preponderanza delle generazioni più anziane.
Le barriere all’iscrizione
I dati del sondaggio di OAG rivelano anche le barriere che impediscono ai viaggiatori di iscriversi e, dall’altro lato, gli incentivi che le compagnie aeree dovrebbero utilizzare per riportarli a bordo.
Alla domanda su come vorrebbero esser in grado di spendere punti fedeltà hanno risposto:
- Il 73% desidera spendere punti per alloggi in hotel.
- Il 53% desidera utilizzare i punti fedeltà delle compagnie aeree per i servizi di noleggio auto
La barriera numero uno all’adesione a questi programmi, secondo i viaggiatori di Gen Z (61%) e Millennial (49%) intervistati, è la mancanza di viaggi coerenti con i vettori, seguito dal fatto che si necessita troppo tempo per riscattare i premi, al 14 % e 19% rispettivamente. E l’8% di Gen Z preferirebbe avere premi specifici per le loro preferenze di viaggio. Inoltre, l’8% sia della Gen Z che dei millennial non vuole che le compagnie aeree abbiano accesso ai propri dati, mentre i baby boomer sono al 10%, rispetto al solo 5% di Gen X.
Iscrizione alle carte di credito
Quando si tratta di iscriversi alle carte di credito delle compagnie aeree i viaggiatori hanno risposto che:
- Il 63% vorrebbe il bagaglio registrato gratuito come titolare di carta.
- Il 56% sarebbe attratto da un bonus di iscrizione.
- Il 43% desidera l’accesso alle lounge degli aeroporti.
Meglio le major delle low cost…ma il prezzo conta
La maggior parte dei viaggiatori afferma che pagherebbero di più per un biglietto con un vettore legacy come Delta Air Lines, American Airlines o United Airlines, invece di volare con una low cost. Ma senza svenarsi. Quindi ok volare con le major ma sborsando:
- Per il 32% pagando fino a 50 dollari in più
- Per il 21% fino a 100 dollari in più.
Inoltre:
- Il 67% è disposto a pagare fino a 20 dollari per un bagaglio a mano extra.
- Il 19% pagherebbe tra i 21 e i 50 dollari.
Ma le differenze generazionali persistono. Gen Z e millennial hanno la percentuale più alta (27%) nel poter pagare 100 dollari in più per un biglietto di un vettore legacy, mentre il 25% di Gen X e il 39% dei baby boomer non sono disposti a pagare di più per volare con una major. Quindi è un po’ sfatato il mito che i vettori a basso costo sono più attraenti per i viaggiatori più giovani sensibili al prezzo.
Viaggi leisure o business?
Tutti i viaggiatori, tranne i baby boomer (solo il 18%), viaggiano di più per affari quest’anno, tra i quali sono soprattutto i millenial a spostarsi di più per ragioni di business (36%, più6% sul 2023). La Gen X viaggia per affari al 35% (in aumento del 10%) e la Gen Z 27% (in aumento dell’1%).
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