“La mobilità elettrica come opportunità di business per il settore hospitality”. Un titolo che riassume perfettamente l’evento organizzato da Repower durante il recente TTG Travel Experience di Rimini nei padiglioni dedicati a tutta la community del contract nel mondo dell’hospitality, InOut|The Contract Community. L’incontro ha visto “svelare” quanto un’attività commerciale, nella fattispecie un albergo e un distributore, possono “guadagnare” aprendo al pubblico una colonnina. Naturalmente del servizio Repower Charging Net.
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Repower: quanto un hotel può guadagnare da una colonnina
Alla tavola rotonda, condotta da Sebastiano di Carlo, Head of Sales Product Development di Repower Italia, hanno partecipato Francesco Becciani, Amministratore dell’Hotel Esplanade, e Michele Golinucci di “C’è Frutta”, azienda ortofrutticola che rifornisce il comparto hospitality della Riviera romagnola.
“Abbiamo lanciato il nostro servizio Repower charging net proprio un anno fa con l’obiettivo di avere il più grande network privato in Italia. E dall’ottobre ’23 abbiamo pianificato oltre 1000 punti di ricarica, di cui 500 già operativi da tempo. Con, a parte l’iconica Palina, una ampia gamma di proposte di punti di ricarica per tutte le esigenze di hotel ed esercizi commerciali. Anche per le e-Bike” spiega di Carlo.
Oltre a Palina, la colonnina con due prese AC e un display per i promuovere contenuti e fare pubblicità, Repower offre intatti, Giotto, la wallbox configurabile in base esigenze del cliente, e Symbiosis, lo strumento di ricarica personalizzabile. Per le e-bike ci sono E-Lounge, la stazione di ricarica elettrica polifunzionale vincitrice del Premio Compasso d’Oro ADI 2020 che alimenta anche device portatili e ha il Wi-Fi integrato, e Dina la rastrelliera con la ricarica integrata.
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Quanto guadagna un punto di ricarica pubblico Repower?
“Installare un punto ricarica non richiede un investimento esagerato. A noi l’amministrazione ci ha chiesto di aprirla al pubblico. E, proprio il primo giorno di installazione, subito è fermata una Tesla targata UK a caricare. Devo dire che poi nei mesi seguenti si sono fermati più stranieri che italiani” commenta Becciani.
Ma quanti ricavi si possono ottenere da un punto ricarica? Ricavi teorici ovviamente, perché l’albergatore – in questo caso – può decidere di offrire la ricarica all’ospite. Che, come visto soprattutto dall’estero, sceglie l’hotel anche grazie alla presenza – o meno – di un punto di ricarica.
Come si può vedere dalla slide qui sotto, l’albergo è arrivato a un massimo di oltre 500 ore di ricarica nel mese di agosto, per 810 euro di consumi per l’energia.
Bene le entrate anche per C’è Frutta che ha installato due punti di ricarica Giotto per i propri furgoni a cui, però, ha aggiunto un Symbiosis per la ricarica al pubblico. Che ha prodotto 236 euro di entrate sempre ad agosto.
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