Iata si aspetta un 2025 da record come abbiamo scritto qui, ma i margini rimangono bassi (Iata per il 2025 dice il 3,6%, ma sono anche più bassi per molte compagnie, come ha raccontato l’esperto di aviazione David Studden raccolto in questo articolo: Big money, small margin… E’ il business delle compagnie aeree, baby). Un business capital-intensive che deve massimizzare i canali di entrate che i vettori hanno. E se le ancillary revenue sono sempre più importanti per loro, come scrivemmo qui, ricordiamo che le entrate per il settore derivano ancora per il 70-80 per cento dalla vendita dei biglietti. Ma quali sono i biglietti con cui i vettori guadagnano di più?
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Quali classi fanno guadagnare di più le compagnie aeree?
Beh, sarebbe facile rispondere: “Ma la prima classe ovviamente!“. Ma come spieghiamo qui, molti sono i vettori che rinunciano alla Prima Classe, per proporre Business di lusso (che solo 20 anni fa sarebbero certamene state annoverate come Prima classe), ma anche Premium Economy, che si distacchino dalla Premium classica. E… guarda un po’, sono proprio queste due classe “intermedie” quelle più remunerative per i vettori aerei. Come riassume nella infografica qui sotto, proposta su Linkedin da Volonline, il portale di vendita che permette di prenotare il volo prima dell’effettivo acquisto, riuscendo così a monitorare meglio i prezzi.
Come si può notare dal riquadro qui sopra il revenue per square foot di Business e Premium economy e quasi lo stesso in voli lungo raggio. Mentre, malgrado gli alti prezzi, lo spazio che necessita la prima classe, fa sì che il revenue per lo spazio occupato a bordo non sia tanto alto. Anche perché i load factor medi della First si attestano sul 30%, contro il 65% della business. Inoltre la clientela della Prima si assottiglia sempre di più, tra executive jet, appunto, e ban nelle travel policy anche per i top manager. Ban che avviene sempre di più anche per il middle management in Business. Ed ecco il perché della Premium Economy che, comunque, assicura il 20-25% di margini rispetto alla Economy classica. Infine, naturalmente, per mantenere una First di livello, i costi operativi per il servizio aumentano significativamente, con personale dedicato, pasti di alta qualità, e suite private.
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E quali sono i clienti con i quali si guadagna di più?
Tralasciando i Vip – calciatori, cantanti, attori…che non volano sugli executive jet – i clienti con cui le compagnie aeree guadagnano proporzionalmente di più sono naturalmente i viaggiatori d’affari. I quali, pur rappresentando il 12-13% dei passeggeri totali, sono profittevoli per circa il doppio rispetto agli altri passeggeri perché, sempre all’interno delle travel policy, cercano di viaggiare più comodi – e qui la genialata della Premium Economy, oltre che di alcune ancillary molto ben recepite dai business traveller – e, generalmente, prenotano più sotto data rispetto al volo. Con una percentuale più alta di biglietti open.
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Ancillary revenue: non solo low cost
Come già raccontato su queste colonne, poi, ormai i viaggiatori d’affari – per ragioni di risparmio o perché in alcune destinazioni ormai operano solo le compagnie a basso costo – volano low cost e sono proprio i business traveller quelli che generalmente pagano i costi accessori per bagagli a bordo, speedy boarding, posti migliori, etc.
Ancillary che, come si può vedere dall’infografica qui sotto, sono una voce sempre più importanti per i bilanci delle compagnie. Delle low cost – naturalmente -, ma non solo…
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