Si celebrano i dieci anni dell’Osservatorio Travel del Politecnico di Milano – e i sei di quello specifico sul Business Travel tenuto dal Professor Andrea Guizzardi – con un’edizione spumeggiante, dove, accanto ai numeri, positivi del comparto – che fanno sempre bene -, si è visto l’Osservatorio condotto da Filippo Renga, fare un passo in avanti, analizzando non solo i dati dell’anno appena passato ma, anche, cercando di stimare cosa succederà in futuro. Cosa che, peraltro, il professor Guizzardi fa da tempo. Non senza qualche polemica.
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La ripartenza del Business Travel
“Il comparto dei viaggi d’affari è cresciuto del 16%” afferma Guizzardi che, però, mette in guardia sul fatto che nel 2024, “causa una ripresa economica asfittica e la situazione politica mondiale, sia finita la benzina“. Viaggi d’affari che, per quanto riguarda il nostro paese, “sono cresciuti principalmente sul domestico, con l’auto a farla da padrone, per oltre il 50% degli spostamenti, anche se è il mezzo di trasporto che cresce meno, del 15%, tra i business traveller. Meglio l’aereo, a +18%, e il treno, a +22%, trainato anche da tariffe migliori“. Il professore ha poi sottolineato la ripresa del Mice e dei viaggi collettivi, “che portano valore aggiunto“.
Guizzardi ha poi sottolineato come la spesa cresce molto di più del volume d’affari, “con un +25% sui viaggi all’estero e un +29% sul nazionale, per un +26% in totale. Dovuto principalmente a un +44% di rincari sui voli nazionali e del +14% per gli hotel secondo i dati Istat“, che dicono anche che i voli intercontinentali hanno visto un calo del 3,1% (dato che a noi non risulta), mentre quelli cresciuti del 24,9%. Se il trasporto ha fatto +26% nei volumi anno su anno, quella per l’alloggio è cresciuta del 28%, anche a causa dell’aumento della durata media dei pernottamenti, e quella per la ristorazione del 24%.
Malgrado un mercato molto incerto Guizzardi stima una crescita nel 204 del 15%. O meglio lo stimava un mese fa: “ora è tutto ancora più confuso, diciamo che la forbice potrebbe andare da un +5 a un +20%” precisa Guizzardi.
Un futuro che vedrà sempre più “digitalizzazione nelle aziende – anche se ad oggi solo il 35% lo ha fatto in modalità end-to-end -, maggior attenzione alla sostenibilità dei viaggi – l’80% delle interpellate ha preso almeno una misura per i viaggi più sostenibili, in primis la selezione di fornitori più attenti al green – e il duty of care – che si vede anche nelle maggiori coperture assicurative fatte rispetto al passato” afferma la ricercatrice senior Federica Russo. Alla quale dà ragione la Chief travel officer di Europ Assistance Italia Erika Delmastro: “Nel ’23 abbiamo registrato un +30% di polizze da parte delle aziende, in particolare dalle PMI. C’è stato un cambiamento di Mindset, legato alla pandemia ma anche alla situazione geopolitica e ai disastri atmosferici“.
La mobilità è auto! Ma non solo
Il direttore degli Osservatori Travel Innovation e Business Travel Filippo Renga, dopo aver evidenziato il grande lavoro delle ricercatrici del suo team, capaci di processare una grande mole di dati, grazie alla “nostra intelligenza estremamente umana. E anche molto femminile“, afferma come il travel ormai abbia recuperato in valore: “23,8 miliardi di euro, con un +42% sul 22 e un +9% sul 2019”. E, per la prima volta, annuncia anche delle stime per l’anno in corso “pensiamo di arrivare ai 25,2 miliardi di spesa, con più viaggiatori e prezzi in calo”. E sottolinea il “solito” boom dell’eCommerce, “cresciuto del 50% anno su anno, che diventa un +66% per i voli, arrivando a contare per il 56% delle prenotazioni”. E l’uso dei pagamenti digitali, arrivati all’81% per i trasporti di terra, “taxi a parte, una vergogna che dobbiamo vivere…” accusa.
Viaggi che vedono l’utilizzo dell’auto privata nel 58% dei casi, il 28% usa l’aereo, il 14% il treno: “con il 16% a utilizzare la multimedialità, dato che mi aspettavo più alto” commenta, grazie anche al grande uso di app di mobilità, il “61% dei viaggiatori le usa, e 3 su 5 ne usano più di una“.
Infine Renga svela due altri interessanti dati, ovvero: “il 51% prenota con tariffa flessibile; il 44% dei viaggi in aereo, il 63% di quelli in Bus e il 59% di quelli in treno, mentre sempre di più si prenota in modalità Buy now pay later, il 20% lo fanno, ma dato che sale al 43% tra i 18 e i 33 anni“.
Uso dell’app e dei pagamenti digitali che sono il pane per Mooney, la società del gruppo Enel e di Intesa San Paolo infatti e una piattaforma che si occupa di mobilità orizzontale in modalità digitale, grazie alla app MooneyGo: “dove abbiamo integrati oltre 700 operatori di mobilità in 5.000 di comuni in Italia. E da poco abbiamo lanciato anche il Telepedaggio” spiega Antonio Iannitti, lead mobility, easycassa & Insurance di Mooney.
Un servizio che piace a Giuseppe Benincasa, direttore generale di Aniasa, che proprio sui pagamenti facili e digitali si basano due settori rappresentati dalla società confindustriale, ovvero il noleggio a breve e il car sharing, “nato proprio grazie alle app e ai pagamenti digitali, che permettono il controllo degli asset e le prenotazioni“.
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