Le accise su una benzina già alle stelle non si potevano ulteriormente alzare, il “solito” aumento sulle sigarette è inesorabilmente arrivato, ma il governo Meloni ha ritenuto, per far quadrare i conti, anche di ritoccare alcune tasse esistenti sul trasporto aereo (ma in estate non aveva tuonato contro le compagnie aeree per il caro voli?) e sugli alloggi extralberghieri. Ricordiamo che si tratta di una bozza della Legge di bilancio (legge-di-bilancio-2024-testo-bollinato) ma che, a detta degli esponenti della maggioranza, dovrebbe arrivare in aula blindata e non esser stravolta dai -soliti – emendamenti dell’ultima ora.
Leggi anche: Decreto caro voli: tanto rumore per nulla. Più forza ai controlli dell’Antitrust
Nuovo balzello sui voli in partenza
Tra gli aumenti previsti ben 3 euro sono stati aggiunti all’addizionale comunale (Council Tax) per i passeggeri in partenza. Già oggi sugli scali italiani si pagano 6,5 euro, a Roma Fiumicino 7,5 euro e a Venezia 9 euro, ma nell’articolo 80 (“Sostegno finanziario per enti al termine della procedura di dissesto finanziario”) si legge che i Comuni capoluogo di città metropolitana “che alla data del 31 dicembre 2023 terminano il periodo di risanamento quinquennale decorrente dalla redazione dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato hanno facoltà di istituire, con apposite delibere, un incremento dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco portuale (quindi anche per le navi, ndr) e aeroportuale per passeggero non superiore a 3 euro per passeggero”.
Leggi anche: Greenpeace: treno mezzo di trasporto – sostenibile – ma per ricchi…
Stretta sulle locazioni brevi
L’esecutivo ha anche stabilito un aumento della tassazione sugli affitti brevi o turistici per chi ha scelto la soluzione della cedolare secca. Che passa dal 21% di oggi al 26%, ma solo dalla seconda Casa in affitto (la prima rimane al 21). Un opzione che, ricordiamo, dal 2021, è prevista solo se gli appartamenti destinati a questa finalità sono al massimo quattro.
Leggi anche: Le grandi catene si danno all’extended stay
Detassazione del lavoro notturno e festivo per i lavoratori alberghieri
Ma non ci sono solo ombre per il settore travel in questa legge di bilancio. Per garantire la stabilità occupazionale e di sopperire all’eccezionale mancanza di offerta di lavoro nel settore turistico, ricettivo e termale, per il periodo dal 1°gennaio 2024 al 30 giugno 2024 ai lavoratori dipendenti del settore privato del comparto del turismo, per i titolari di reddito di lavoro dipendente di importo non superiore, nel periodo d’imposta 2023, a euro 40.000, è riconosciuto: un trattamento integrativo speciale che non concorre alla formazione del reddito pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno e alle prestazioni di lavoro straordinario, ai sensi del decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66, effettuato nei giorni festivi.
Per il 2024 aumenta la soglia di esenzione fiscale dei fringe benefit
Limitatamente al periodo d’imposta 2024, non concorrono a formare il reddito, entro il limite complessivo di 1.000 euro, il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica (ma non è chiaro se anche per autotrazione) e del gas naturale, delle spese per l’affitto della prima casa ovvero per gli interessi sul mutuo relativo alla prima casa. Limite che sale a 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati.
***
CONTINUA A LEGGERE SU BUSINESSMOBILITY.TRAVEL
Per non perderti davvero nulla seguici anche su LinkedIn, Instagram e TikTok