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NCC: pausa obbligata di 20 minuti tra una corsa e l’altra. Una pazzia

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Gli operatori NCC pronti alla protesta il 12 dicembre contro una normativa 'paralizzante'

Il settore del noleggio con conducente (NCC) in Italia è alle prese con un nuovo decreto interministeriale, emanato dai Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Interno il 26 ottobre 2024.

Il decreto introduce due sostanziali novità: l’obbligo di una pausa di 20 minuti tra una corsa e l’altra quando il viaggio non parte dalla rimessa e l’adozione di un foglio di servizio elettronico. Le nuove norme, in vigore dal 2025, sono state ideate per contrastare l’abusivismo e regolamentare il settore, ma hanno provocato un’ondata di proteste da parte delle associazioni di categoria

Come funziona il foglio di servizio elettronico

Con la nuova normativa tutti gli operatori NCC dovranno utilizzare un foglio di servizio elettronico, con una serie di informazioni obbligatorie per ciascun servizio svolto. Tra queste: i dati del conducente, il nome del committente, la targa del veicolo utilizzato e l’orario di inizio e fine della corsa, oltre al luogo di partenza e arrivo. Questa misura, che vuole garantire trasparenza e tracciabilità, si affianca alla pausa obbligatoria di 20 minuti tra un viaggio e l’altro per le corse che partono dalla rimessa.

Secondo il decreto, ogni prenotazione può essere registrata come bozza fino a 20 minuti prima dell’inizio del servizio, e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha annunciato che entro il 26 novembre 2024 verrà emessa una circolare attuativa che dettaglierà le procedure operative per la ‘applicazione di queste disposizioni.

La parola all’esperto: il prof. Andrea Giuricin

Secondo Andrea Giuricin, CEO TRA consulting, Senior advisor for Investment funds, Senior Consult. World Bank, Transport economist at CESISP-UNIMIB, introdurre questa pausa di 20 minuti tra un servizio e l’altro, può devastare questo settore:

“La cosa più grave è che questa normativa va contro quella che è la sentenza della Corte Costituzionale di questa estate che sostanzialmente sottolineava la criticità di questo settore per l’offerta carente, con grave danno ai diritti dei cittadini alla mobilità. Una decisione quindi preoccupante, perché di fronte a dei problemi enormi della mobilità non di linea che c’è in questo momento nelle nostre città, una decisione del genere  peggiora un’offerta già carente”.

Critiche dalle associazioni di categoria

Le associazioni di categoria hanno reagito con durezza. Andrea Romano, presidente della federazione NCC MuoverSì, ha definito la pausa obbligatoria come un “obbligo demenziale” che impatta negativamente sul settore:

“Questa norma non rispecchia il buon senso né risponde alle esigenze dei cittadini e dei turisti, né tantomeno delle imprese NCC che operano ogni giorno. Imporre 20 minuti di attesa tra una corsa e l’altra significa costringere gli operatori a rientrare in rimessa, una misura che era già stata bocciata dalla Corte Costituzionale nel 2020. Se si perseguirà questa strada si rischia di mettere fuori mercato decine di migliaia di imprese e di limitare la libertà di circolazione per turisti, cittadini e aziende”.

Le associazioni del settore hanno annunciato un ricorso al TAR per opporsi a questa regolamentazione. Non solo, hanno organizzato una manifestazione di protesta per il 12 dicembre contro un provvedimento che “danneggia il settore e aumenta la burocrazia senza risolvere i reali problemi del comparto”.

Anche Uber contesta: “Un decreto che allunga le attese”

Le critiche al decreto non arrivano solo dalle associazioni italiane. Anche Uber, multinazionale attiva nel settore del trasporto urbano, ha espresso un’opinione negativa.

In una nota ufficiale, Uber ha definito il nuovo decreto un “allunga code” che potrebbe avere ripercussioni importanti sulla disponibilità del servizio NCC, specie nelle principali città italiane, dove la domanda è alta. Lorenzo Pireddu, direttore generale di Uber Italia, ha spiegato che “queste regole riducono la capacità degli NCC di rispondere rapidamente alle richieste, peggiorando il servizio in termini di tempi di attesa”.

Il ministro Salvini: “Regole necessarie per combattere l’abusivismo”

Dall’altra parte, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha difeso la nuova regolamentazione, affermando che si tratta di un passo necessario per fare ordine in un settore complesso e molto dibattuto: “Stiamo introducendo una riforma equilibrata che tutela sia i tassisti che gli NCC e punta a combattere l’abusivismo“. Secondo il ministro, queste misure garantirebbero maggiore regolarità e trasparenza nel settore. “Adesso -ha concluso Salvini- saranno i sindaci a dover aumentare le licenze e, se il sindaco di Roma lo farà, da utente sarà il primo a ringraziarlo“.

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