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Milano: il sindaco Sala chiede di raddoppiare la tassa di soggiorno per gli hotel a 4 e 5 stelle

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Con 15 hotel cinque stelle lusso e 16 hotel cinque stelle, il potenziale ritorno sarebbe molto alto

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, torna a proporre un aumento della tassa di soggiorno per i turisti di fascia alta che alloggiano negli hotel di lusso.

Attualmente fissata a 5 euro, la tassa potrebbe essere raddoppiata a 10 euro per coloro che scelgono strutture a 4 o 5 stelle.

Milano attira sempre più visitatori con alta capacità di spesa, prevalentemente stranieri e a questi si rivolge la misura proposta dal sindaco che, ha sottolineato, è già in vigore a Roma. Una bella boccata d’ossigeno per le casse del Comune, che di fatto non sarebbe un grande impegno economico per chi è disposto a pagare una camera centinaia di euro.

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I numeri del turismo a Milano

Milano attira un turismo altospendente che può permettersi di spendere, dunque raddoppiare la tassa di soggiorno negli hotel di lusso non dovrebbe costituire un deterrente“, ha dichiarato il sindaco. A sostegno della proposta, Sala ha portato alcuni numeri: in città ci sono attualmente 15 hotel cinque stelle lusso, con un totale di 1.704 camere, e 16 hotel cinque stelle, con 1.701 camere. I prezzi per una notte in queste strutture possono arrivare anche a 2.000 euro, e un incremento della tassa da 5 a 10 euro non sembra certamente fuori misura.

Secondo i dati forniti dal Comune, il 2023 ha visto un record di affluenza turistica: ben 8,5 milioni di visitatori hanno scelto Milano, superando il precedente record del 2019, che aveva visto 7,5 milioni di arrivi.

Anche il 2024 dovrebbe essere un anno di crescita, con oltre 527mila arrivi solo a gennaio e quasi 900mila a luglio. La città, di fatto, si sta abituando a una media di circa 750mila turisti al mese, un numero che, secondo le previsioni, è destinato a crescere, specie con l’avvicinarsi delle Olimpiadi invernali.

Le sfide della gestione turistica: overtourism e decentralizzazione

Un altro tema centrale sollevato dalla Sala riguarda la gestione sostenibile di questi flussi turistici.Milano non ha ancora problemi di overtourism come altre città europee, ma è importante prendere decisioni ora per evitare criticità future“, ha detto il sindaco.

Il fenomeno del ‘mordi e fuggi’, con turisti che visitano solo il centro città, rischia di svuotare il cuore di Milano dai suoi abitanti perché è sempre più ampio il numero degli affitti brevi e attività commerciali destinate solo ai visitatori.

In risposta a questo, Sala ha ribadito l’importanza di incentivare il turismo nei quartieri periferici, per far conoscere le tante aree interessanti della città che vanno oltre i Bastioni. “Vogliamo che i turisti non si fermino solo in centro, a visitare il Duomo o il Castello Sforzesco, ma che apprezzino la varietà dei nostri quartieri“, ha spiegato Sala. Questo obiettivo fa parte di un piano di sviluppo a lungo termine, che dovrebbe trovare concretezza anche nel Piano di Governo del Territorio (Pgt) e nella visione di una Milano policentrica.

Aumento tassa soggiorno Milano: il nodo del Governo

Ma c’è un ma: l‘approvazione di un simile aumento richiede il via libera del Governo.

Secondo la legge 197 del 2022, un eventuale incremento è possibile solo nei Comuni che ospitano ogni anno un numero di turisti 20 volte superiore a quello degli abitanti.  In Italia si traduce in cinque città: Venezia, Rimini, Firenze, Verbania e Pisa.

Un caso a sé è Roma che,  in vista del Giubileo, ha ottenuto l’autorizzazione all’aumento della tassa di soggiorno a 10 euro a notte per i soli turisti dei 5 stelle.

Per quanto riguarda gli operatori del settore il problema è la destinazione dei fondi raccolti attraverso la tassa di soggiorno. Federalberghi e altre associazioni di categoria hanno chiesto che l’imposta diventi una ‘tassa di scopo’, destinata esclusivamente al miglioramento dei servizi turistici. “Non dovrebbe essere utilizzato per coprire i costi del bilancio comunale o per servizi come la gestione dei rifiuti“, ha dichiarato Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi. “Sarebbe più equo destinare questi fondi a progetti specifici per il settore turistico, come avviene già in altre città.”

Ora la palla passa al Governo.

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