“La cancellatura è tutta nella cultura, nella dialettica continua: acquisita una cosa la cancelli subito per acquisirne un’altra“: scrive così Emilio Isgrò a proposito della cancellatura, marchio di fabbrica della sua arte. Isgrò non è incline a guardare indietro, sempre avanti e così Luca Patanè, fondatore e presidente di Uvet Group.
Lo storytelling del 22º BizTravel Forum, al Meliá Milano si rifà dunque alla poetica dell’artista siciliano, con una grafica bicromatica e un racconto che vuole cancellare le ‘incrostazioni’ del passato:
“Tabula Rasa, non è cancellare una storia, ma avere il coraggio di scriverne un’altra. Ogni anno vogliamo alzare l’asticella, lo dobbiamo ai nostri partner, ai nostri clienti e ai nostri colleghi. Puntiamo a riscrivere le regole, le procedure e il modello di business. Per fare questo bisogna davvero avere il coraggio di cambiare: le sfide devono diventare opportunità!” ha dichiarato Patanè in apertura di lavori.
Lo sguardo sul futuro
La prospettiva a cui si guarda il futuro è una scelta per il Presidente di Uvet e lo conferma anche Valerio De Molli, managing partner e a.d. The European House Ambrosetti. Nel suo key note speech ha presentato 10 ragioni per essere pessimisti e 10 ragioni per essere ottimisti: quindi detanalità, conflitti geopolitici pesanti, debito globale contro il Piano Marshall di investimenti, la transizione ecologica, la crescita esponenziale della tecnologia generativa. Dipende da noi vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Per Patanè un imprenditore, che è responsabile della stabilità economica di molte persone, è una scelta ‘obbligata’ essere ottimisti: “Tutti affrontiamo delle criticità, ogni giorno. Conta la risposta e conta la velocità con cui rispondiamo“.
Uno sguardo positivo, ma condito da cinismo, quello di Dario Fabbri, analista geopolitico e Direttore di Domino. Fabbri, a domanda diretta di Nicola Porro, che ha moderato le due tavole rotonde della mattina, su cosa farà la Commissione Europea e come questa impatterà sulle nostre vite, risponde che l’Europa non tocca palla quasi su nulla e quindi quasi su nulla può incidere: “Quello che ci interessa è cosa farà Trump, che se al primo mandato è stato ostacolato da quello che lui chiama il ‘deep state’, con il secondo vorrà andare a briglia sciolta. E questa volta saranno costretti ad assecondarlo“.
“L’obiettivo numero uno -ha continuato Fabbri- è fermare la guerra in Ucraina. Un conflitto che probabilmente sarà congelato, perché la Russa si stacchi dalla Cina, che è il vero obiettivo di Trump. Se guardiamo a casa nostra, finché i tedeschi garantiscono per noi e per il nostro debito, anche se questo significa aver dato in appalto la nostra industria, possiamo dirci abbastanza tranquilli“.
La discontinuità di Ita Airways
La discontinuità come leitmotiv della giornata a partire da Ita Airways per arrivare a Trenitalia.
“La nostra è una storia di successo, perché siamo riusciti a essere discontinui” ha sottolineato Emiliana Limosani CEO Volare & CCO Ita Airways. “Una volta fatto il salto, siamo riusciti a crescere con rapidità. Partiti con 52 aeromobili, abbiamo prima deciso di avere un unico fornitore che è Airbus. Una scelta dettata dalla volontà di offrire un’esperienza omogenea ai nostri passeggeri. In pochissimo tempo abbiamo incrementato la flotta del 90%, una flotta composta da mezzi che hanno 7 anni di vita di media contro i 14 di quello che avevamo ereditato“.
Discontinuità, in questo caso forzata, rispetto alle royalty ha punzecchiato Porro. “Sì, non è stata una nostra scelta -ha convenuto la Limosani- ma anche questo caso abbiamo deciso di accogliere la sfida. Dal 2021 a oggi siamo riusciti a raccogliere 2.610.000 iscritti a Volare“. Una Tabula Rasa vincente su tutti i fronti quella di Ita, che aspetta ora l’ok finale per arrivare a tirare il sospiro di sollievo sul matrimonio con Lufthansa.
Trenitalia: punta (quasi) tutto sulla fascia premium
E se Trenitalia non ha fatto una cesura completa rispetto al passato, l’entrata della concorrenza, che a breve si farà ancora più agguerrita con l’arrivo dei francesi, ha certamente cambiato l’offerta. La clientela Business è diventata il centro di un operatore che vuole offrire un alto standard soprattutto nella classe executive. “Il cliente alto spendente ha una serie di esigenze e vuole, anzi pretende un servizio all’altezza delle sue aspettative -ha puntualizzato Serafino Lo Piano, Head of Sales for High Speed and Long distance trains Trenitalia- Oltre ai business traveller intercettiamo anche una grande fetta di turisti internazionale, in particolare nord-americani che quando salgono sui nostri treni cercano ovviamente spazio per i loro bagagli, ma soprattutto vogliono l’experience e quindi si aspettano un catering che abbia una vero sapore italiano, si aspettano accoglienza e cordialità, si aspettano l’eccellenza. Esattamente quello che sui nostri Frecciarossa siamo in grado di offrire“.
I dati sono in crescita, ma ora bisogna gestirli
Un’altra cesura, il convitato di pietra quando si parla di travel, è stato senz’altro il 2020 con la pandemia. “Il Business Travel, in termini di spesa, ha finalmente superato il dato del 2019 -ha precisato Andrea Giuricin, Trasport Economist, Cesisp-Unimib. “La vera difficoltà ora sarà gestire questa crescita esponenziale che nel 2030 dovrebbe arrivare a 230 milioni di passeggeri“.
Tante sfide quelle messe sul piatto da una giornata che ha visto 4 tavole rotonde e 2o panelist oltre il Presidente. Un racconto corale che ha fatto la radiografia di un mondo come quello del travel che per definizione è in costante cambiamento.
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