OAG, azienda britannica specializzata sui dati del mercato aereo, ha di recente analizzato il mercato dei vettori a basso costo: le low cost infatti oggi rappresentano quasi un terzo della capacità di trasporto delle compagnie aeree globali.
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A marzo 2023, per esempio, il 32% di tutti i posti aerei su voli di linea erano di LCC, nel 2019 la quota si fermava al 29% e nel 2015 al 25%. Secondo lo studio OAG la fetta di mercato LCC ha subito una flessione nel biennio 2020-2021, durante la pandemia di Covid-19, ma già nel 2022 ha ripreso quota, superando anche un volo su tre.
Le low cost sono aumentate del 10% in quattro anni
L’India ha la quota percentuale più alta di posti LCC al 74%. Altri mercati importanti in cui i vettori low cost dominano sono Indonesia (63%), Brasile e Messico (entrambi al 58%) e Thailandia (57%). Ma subito dopo l’India ci sarebbe (secondo dai Enac) l’Italia, con il 66% dei posti offerti nel 2022 a basso costo.
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Mentre nel Regno Unito i vettori low cost coprono una quota minore, con il 48% dei passeggeri, in 21 Paesi gli LCC rappresentano oltre la metà di tutta la capacità delle compagnie aeree. In particolare, sono 14 Paesi che hanno visto aumentare la quota low cost oltre il 10% tra marzo 2019 e marzo 2023, tra questi Francia (+11%), Arabia Saudita (+12%), Sud Africa (+11) e Oman (+19 per cento).
Bisogna rivedere le compagnie “LCC”?
Nel raccogliere i dati OAG ha anche valutato la revisione del il termine “vettore a basso costo”, dal momento che alcune compagnie (tra queste la statunitense JetBlue che opera con voli nazionali e internazionali negli USA, Messico, Caraibi, America centrale e Sud America con Airbus A220 ed A320 ed Embraer E-190) che già oggi offrono “una proposta molto più sofisticata rispetto ai primi giorni delle LCC“.
“Il confine tra LCC e compagnie aeree legacy si sta offuscando, ora ci sono vettori che adottano un modello veramente ibrido, come flydubai (fondata nel 2008 dal governo emiratino con base nel Terminal 2 dell’aeroporto Internazionale di Dubai) con la sua offerta economica inferiore rispetto alla compagnia aerea gemella Emirates“, spiega OAG.
A margine delle tradizionali LCC oggi esistono poi i “vettori ultra low cost” (ULCC), tra cui le europee Ryanair e Wizz Air, che forniscono “un’offerta con un livello base di servizio e un menu di opzioni che i passeggeri possono aggiungere” (il biglietto infatti comprende solo il sedile, comprendendo tra gli “extra” come sappiamo anche il bagaglio a mano da cabina).
Secondo le previsioni della società il volume di mercato di questo genere di vettori ha ancora margine di crescita, dovuto alla flotta che comprende aeromobili con sempre più posti: il B737 Max 200 rappresenta il 20% della flotta di Ryanair con una configurazione da 197 posti, mente un B737- 800 ha 189 posti.
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La sfida per le LCC o ULCC sarà determinare “quali mercati offriranno il miglior potenziale di crescita“. Ne è un chiaro esempio l’ingresso di Wizz Air nel mercato del Medio Oriente.
“Per Ryanair la tanto discussa opportunità di attraversare l’Atlantico rimane la grande incognita: riusciranno a trovare un posto a Heathrow, Amsterdam o Francoforte per iniziare davvero a sfidare i vettori legacy?”.