La Zambra è una specialità del flamenco che si balla a piedi nudi. E passeggiare con le dita sulla sabbia è quel che vien voglia di fare se si soggiorna a La Zambra Hotel, una delle strutture parte della Unbound Collection by Hyatt.
Situato a Mijas, nella Costa del Sol andalusa, dista da Malaga una ventina di minuti in auto (la stessa distanza che lo separa dall’aeroporto). Non è dunque l’hotel giusto in caso di evento nella città spagnola, ma rappresenta un’ottima opzione per organizzare convegni o, e tra poco capirete perché, attività di team building.
Architettura marocchina in chiave moderna
La struttura si erge appartata, circondata dai green de La Cala Golf e ben immersa nella natura circostante (il verde è la prima cosa che si nota alla finestra). L’architettura porta la firma degli studi Esteva i Esteva e Pablo Carrington ed è un chiaro richiamo allo stile marocchino, declinato però in chiave minimalista e moderna. Le stanze, proprio come in un Riad, si raccolgono attorno a una corte interna, impreziosita da una grande fontana. La stessa struttura “circolare” si ritrova all’esterno, con un patio a circondare l’intero edificio, per sfociare poi nella grande piscina attrezzata.
Le camere (tutte) con vista
Le 115 camere e le 82 suite a disposizione sono tutte dotate di un balconcino privato, con vista sui campi da golf. L’ambiente è luminoso e arredato con materiali naturali, caratterizzati da colori chiari. Abbondanti i divanetti (anche in veranda), ma abbiamo sentito la mancanza di una scrivania abbastanza spaziosa da poterci lavorare comodamente.
Non manca affatto lo spazio in bagno, invece, organizzato come una piccola spa e fornito di tutto il necessario per alloggiare comodamente anche più di una notte o due. Abbondanza anche nel minibar: dagli alcolici ai succhi di frutta, fino a snack più o meno salutari, non mancava nulla.
Il ristorante Palmito
Come abbiamo anticipato, La Zambra si offre come un’ottima ambientazione per i viaggi tra colleghi più “leggeri”. L’hotel è infatti centro della movida della zona e, durante la bella stagione, è animato anche da musica dal vivo. Al suo interno si trovano un ristorante, un bistrot, un bar e un chiringuito, tutti con terrazza.
Salteremo la recensione del chiringuito, poco adatto ai colletti bianchi, ma – seppur location non troppo ortodosse – segnaliamo il wine bar Picador, situato in una terrazza privata, dove assaggiare gli ottimi vini locali accompagnati da gustose tapas. Il bar si chiama Bamboleo, l’atmosfera è elegante e la selezione ricca (ma meglio andare sul semplice e non chiedere cocktail troppo elaborati).
Il ristorante principale dell’hotel è il Palmito, suddiviso in una zona interna, una veranda al coperto e una ariosa terrazza. La location più suggestiva, naturalmente è la terrazza esterna, la parte al coperto è piuttosto intima ma risulta troppo chiassosa se con tutti i tavoli al completo. La cucina, durante il giorno, è semplice ma ben fatta, di una qualità che difficilmente si riscontra al buffet.
Alla cena il livello sale e il menù diventa più raffinato, senza tuttavia discostarsi dalla tradizione andalusa. Il focus è sugli ottimi ingredienti locali, dall’olio di Malaga all’immancabile jamón serrano. Non aspettatevi, però, veraci piatti spagnoli: lo chef ambisce alle stelle e le portate stupiscono con accostamenti inaspettati.