Leonardo Hotels (di cui fanno parte i cinque brand: Leonardo Hotels, Leonardo Royal, Leonardo Boutique, il marchio lifestyle NYX Hotels by Leonardo Hotels e Leonardo Limited Edition) chiude il 2024 in crescita: +12% sui 50 milioni del 2023. A raccontarlo è Raphael Carmon, Country general manager Italia, Francia e Ungheria: “Le previsioni parlano di un interessante progresso sul dato dell’anno scorso che ci porterebbe a chiudere a circa 56 milioni di euro“.
Risultati già in crescita sull’annata 2022, ha spiegato Carmon, “frutto di un’ottima performance annuale aumentando di circa 10 milioni il valore del turnover. Tutto questo a fronte dei 626 milioni di euro del giro d’affari 2023 segnato da Leonardo Hotels Central Europe e dei 1.745 milioni fatturati globalmente dal Fattal Hotel Group”.
Risultati, questi, premiati anche dal Grand Prix Award che, il 17 dicembre a Parigi, ha premiato David Fattal, fondatore e CEO del Fattal Hotel Group (300 alberghi con 52mila chiavi in 132 destinazioni e 21 Paesi divisi tra i suoi diversi brand) proprietaria a sua volta di Leonardo Hotels, come Hotelier of the Year 2024.
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Il 2025 dedicato alla crescita in Italia, “anche in destinazioni minori”
Ed è sull’Italia che Leonardo Hotels (che oggi ha un portafoglio di 110 hotel in 10 paesi e 48 destinazioni) che continuerà ad investire nel 2025, dati gli ottimi risultati degli ultimi 12 mesi, che hanno registrato un’occupazione prossima all’85%.
Si parte dal Nyx Hotel Rome by Leonardo Hotels, poi il Leonardo Boutique Rome Monti, sempre nella Capitale, e l’ultima struttura capitolina di Master Collection in zona Fontana di Trevi.
“Un anno record per noi grazie alle presenze di turisti stranieri che sono proseguite con grandi numeri anche nel 2024 – ha sottolineato Carmon a Pambianco – Nonostante la concorrenza globale e le problematiche legate ai prezzi, “l’Italia è sempre l’Italia” e nella nostra vision resta una delle due o tre migliori destinazioni nel mondo. Ecco perché andiamo avanti ad investire: sia nelle top destination come Roma e Milano, che secondo noi non hanno esaurito la loro capacità di accoglienza di alta gamma, sia in destinazioni “minori” ma di uguale fascino e interesse internazionale, come ad esempio Napoli”.
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