Negli ultimi cinque anni, i cieli si sono riempiti di jet privati a un ritmo impressionante, con una conseguente crescita allarmante delle emissioni di gas serra. Tra il 2019 e il 2023, i voli privati hanno superato i quattro milioni all’anno, provocando un aumento del 46% nelle emissioni di CO2. Lo evidenzia uno studio pubblicato su Communications Earth and Environment, che mette in luce un fenomeno preoccupante: il lusso di pochi rischia di minare gli sforzi globali contro il cambiamento climatico.
Secondo i dati, nel 2023 i jet privati hanno prodotto 15,6 milioni di tonnellate di CO2, una quantità che, pur rappresentando una piccola percentuale delle emissioni totali, ha registrato una crescita vertiginosa. Ancora più significativo è un altro dato: quasi la metà di questi voli copre distanze inferiori ai 500 chilometri, percorsi facilmente sostituibili con viaggi in treno o in auto.
“Questo studio non solo mette in evidenza l’impatto climatico dell’aviazione privata, ma rivela anche le profonde disuguaglianze globali che essa rappresenta”, spiega Milan Klöwer, esperto di aviazione e riscaldamento globale presso l’Università di Oxford. “Pur costituendo una minima parte dell’aviazione, i jet privati mostrano quanto certi stili di vita contribuiscano in modo sproporzionato alla crisi climatica.”
Un costo ambientale insostenibile
I ricercatori, analizzando i registri di volo di jet privati tra il 2019 e il 2023, hanno stimato il consumo di carburante e le emissioni correlate. I risultati parlano chiaro: il numero di jet privati è aumentato del 28,4% in soli cinque anni, arrivando a quasi 26.000 aerei nel 2023. Anche la distanza percorsa complessivamente è aumentata, facendo salire le emissioni totali da 10,7 a 15,6 milioni di tonnellate.
Eppure, un dato positivo emerge: le emissioni medie per chilometro sono leggermente diminuite, grazie a tecnologie più efficienti. Tuttavia, questo progresso è stato vanificato dall’aumento del traffico complessivo. In molti casi, i jet privati vengono utilizzati per eventi di lusso o meeting internazionali, una contraddizione che suscita non poche critiche. Al Forum Economico Mondiale del 2023 a Davos, noto per i suoi appelli alla sostenibilità, sono stati registrati 595 jet privati. Di questi, 172 sono stati avvistati anche al Festival di Cannes lo stesso anno. Alla COP28 di Dubai, 291 voli privati hanno prodotto circa 3.800 tonnellate di CO2.
Il peso delle scelte individuali
“Un jet privato può emettere più CO2 in un’ora di quanto una persona media produca in un anno”, sottolinea Stefan Gössling, coautore dello studio e docente presso la Linnaeus University in Svezia. E aggiunge: “Se pochi possono emettere migliaia di tonnellate di CO2 senza conseguenze, come possiamo aspettarci che gli altri facciano sacrifici? È un messaggio profondamente sbagliato.”
Questo trend non è solo una questione di numeri, ma di responsabilità morale. L’aumento dei jet privati riflette un modello di consumi insostenibile, che rischia di compromettere gli sforzi collettivi per contenere il riscaldamento globale.
Klöwer propone misure come una tassazione su ogni decollo e atterraggio di jet privati. “È necessario internalizzare i costi ambientali di questo lusso,” spiega, anche se ammette che tali regolamentazioni sarebbero politicamente difficili da attuare. Gössling, dal canto suo, sottolinea la necessità di approfondire lo studio su altre emissioni, come quelle di metano e zolfo, per ottenere un quadro completo dell’impatto dei voli privati.
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