Alitalia? “Mai vista, né conosciuta”. Queste parole sarebbero, in un ipotetico interrogatorio a mo di poliziesco, di Ita Airways per sottolineare la discontinuità aziendale e tra le due società. Perché, se questa discontinuità non ci fosse, l’accordo per la vendita del vettore italiano a Lufthansa sarebbe a rischio. Visto i tanti contenziosi di lavoro avviati dagli ex-dipendenti Alitalia, molti dei quali – a dir la verità – “vinti” da Ita. Ma tre di questi hanno dato ragione ai 244 ex-dipendenti che ora si attendono di essere riassunti da Ita . Perciò il Governo – per non perdere l’occasione di vendere Ita Airways a Lufthansa – è intervenuto direttamente per via normativa.
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La nota del Consiglio dei Ministri
Nella nota di sintesi del Consiglio dei Ministri si legge: “Tenuto conto che è sorto un contrasto giurisprudenziale in merito al fatto che vi sia o meno una discontinuità aziendale tra Alitalia-Società aerea italiana e Ita-Italia trasporto aereo, e considerato che tale incertezza è suscettibile di determinare riflessi negativi sia sui rapporti giuridici sia sulla finanza pubblica, si è ritenuto necessario approvare una norma interpretativa che, in coerenza con le decisioni della Commissione europea, esclude che nel passaggio da Alitalia a Ita vi sia continuità fra le due aziende”. Insomma si ribadisce che nella vendita del ramo “Aviation” di Alitalia alla nuova realtà appena nata nell’ottobre 2021 – per un euro … – non c’è stato alcun passaggio di ramo d’azienda.
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