Dal 1°gennaio 2025, i viaggiatori provenienti da Paesi esenti da visto che intendono entrare in Israele dovranno compilare e ottenere l’approvazione del modulo elettronico ETA-IL. La nuova procedura vuole migliorare i controlli di sicurezza e a semplificare le formalità di ingresso nel Paese, con un processo informatizzato che garantisca maggiore efficienza e sicurezza.
Un controllo preliminare per maggiore sicurezza
L’ETA-IL consente alle autorità israeliane di esaminare in anticipo i dati dei passeggeri. Prima ancora dell’imbarco, l’identità e l’idoneità del viaggiatore vengono verificate. Nel caso emergano ostacoli, come irregolarità nei documenti o restrizioni specifiche, il passeggero sarà invitato a rivolgersi all’Ambasciata israeliana del proprio Paese per un’ulteriore revisione.
Il modulo ETA-IL, già utilizzato in Paesi come Stati Uniti, Canada e Australia, si colloca tra le misure di controllo all’avanguardia.
Obiettivi e vantaggi della nuova procedura
La decisione di implementare l’ETA-IL risponde a tre principali obiettivi:
- Rafforzare la sicurezza nazionale attraverso controlli più rigorosi.
- Regolamentare i flussi di immigrazione in modo più efficiente.
- Ottimizzare i servizi ai passeggeri, riducendo i tempi di attesa e semplificando le operazioni di ingresso.
Per supportare chi incontrasse difficoltà nella compilazione del modulo o avesse bisogno di assistenza, Israele ha istituito un centro dedicato. Il servizio ha un costo di circa 25 Nis (circa 6,55 euro), accessibile tramite piattaforme online.
Esenzioni ETA-IL
Non tutti i viaggiatori sono tenuti a richiedere l’Eta-Il, le esenzioni includono:
- Cittadini stranieri con documenti ufficiali israeliani
- Viaggiatori con visto israeliano valido (B1, B3, B4, A1, A2, A3, A4, A5)
- Viaggiatori titolari di passaporto straniero che hanno anche la cittadinanza israeliana
- Viaggi e rappresentanti ufficiali
- Membri dell’equipaggio che compaiono sulle API dell’equipaggio
- Membri dell’esercito statunitense che detengono il CAC
- Marinai con libretto marittimo
- Diplomatici e passeggeri con passaporti ufficiali e di servizio
- Cittadini stranieri che siano in queste situazioni:
- Passeggeri di un volo che effettua uno scalo non programmato in Israele
- Viaggiatori in transito in un aeroporto israeliano senza passare attraverso il controllo di frontiera
Requisiti per richiedere l’ETA-IL
Si può richiedere un se:
- Si è un cittadino di un Paese esente dal visto per Israele
- Il tuo passaporto ha una validità di almeno tre mesi dalla data di arrivo in Israele
- Hai intenzione di visitare Israele per un massimo di 90 giorni
Nota: ottenere un Eta-Il non costituisce una garanzia di ingresso in Israele. L’autorizzazione di viaggio elettronica consente solo di raggiungere il valico di frontiera, dove un ufficiale di controllo valuterà l’autorizzazione finale per l’ingresso.
Implicazioni per i viaggiatori d’affari
La nuova procedura impatta anche i viaggiatori d’affari, che costituiscono una parte significativa del turismo in Israele. Grazie al nuovo visto, chi si reca nel Paese per motivi lavorativi potrà contare su un processo di ingresso più snello e prevedibile.
Secondo l’Israel Export and International Cooperation Institute, nel 2023 i viaggi d’affari hanno rappresentato circa il 30% dei flussi turistici totali, generando un impatto economico significativo. La semplificazione dei controlli doganali favorisce la pianificazione di incontri e conferenze, un aspetto cruciale per un Paese che ospita un numero crescente di eventi internazionali nel settore hi-tech e delle startup.
Un modello per il futuro
Israele si unisce a una lista crescente di Paesi che adottano sistemi elettronici per il controllo delle frontiere. Il modello ETA, già affermato in altre nazioni, dimostra come la tecnologia possa migliorare sia la sicurezza che l’esperienza dei viaggiatori.
Con l’introduzione dell’ETA_IL, Israele si prepara ad accogliere un turismo sempre più globale, offrendo procedure moderne che combinano efficienza e tutela. Questo passo rappresenta non solo un rafforzamento delle politiche di controllo, ma anche un impegno verso un’ospitalità più accessibile e organizzata.
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