La levata di scudi contro le low cost – e le ultra low cost in particolare – dovrebbero tener da conto quanti passeggeri portano nelle varie località italiane questi vettori. Che, facendolo, incassano anche incentivi milionari: 340 milioni di euro sono quelli erogati al settore del trasporto aereo (tutto, ma in particolare di quello a basso costo) lo scorso anno, secondo un recente studio dell’Autorità di regolazione dei trasporti. Intendiamoci: i sussidi sono erogati dalle società aeroportuali per incentivare l’avvio o il mantenimento di rotte aeree, soprattutto in aree a scarsa domanda di traffico, in maniera del tutto legale, a seguito del test MEO (Market Economy Operator), al fine di escludere qualsiasi possibilità che le misure di incentivo possano qualificarsi come aiuti di Stato così come sancito ai sensi della Comunicazione della Commissione Europea n. 2014/C 99/03.
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Incentivi: anche qui domina Ryanair
IL 2022 è stato un anno da record per gli incentivi alle compagnie aree, arrivati a ben 334.224.420 euro andati per ben il 63% del valore a Ryanair, seguita a grande distanza da Wizz Air (15,2%) e da easyJet (14,8%)
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Anche se, a detta dell’ottimo Leonard Berberi sul Corriere della Sera, questa cifra sarebbe ben più alta, sfiorando i 550 milioni di euro di incentivi. Con gli aeroporti milanesi quelli più “generosi”.
Il Presidente dell’autorità Nicola Zaccheo in una nota stampa esprime “apprezzamento per l’emendamento presentato dall’Esecutivo nell’ambito della norma sul “caro voli” inserita nel c.d. dl asset, (comma7), che attribuisce nuovi e più efficaci poteri di monitoraggio all’Autorità di regolazione dei Trasporti a beneficio della trasparenza e della omogeneità dei criteri utilizzati dagli aeroporti per la concessione di sussidi allo sviluppo di rotte”. Vediamo cosa cambierà. E se continuerà la lotta ad accaparrarsi le low cost a colpi di incentivi. Che ha fatto crescere a dismisura questo segmento in Italia.
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