Aumento dei prezzi delle camere e forte crescita della domanda, sia per i viaggi d’affari ma, soprattutto, per quelli leisure, stanno rapidamente riportando ai livelli pre-pandemia le entrate per camera disponibile (RevPAR – Revenue per Available Room) del mercato alberghiero europeo.
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Leisure, Business e Mice: crescita in parallelo
Il tempo libero continua a guidare la ripresa, rappresentando il 21% delle occupazioni alberghiere nel Regno Unito. Ma riunioni ed eventi stanno “tornando alla loro cadenza naturale”, ha affermato Kenneth Hatton, Managing director, head of hotels, Europe di CBRE – Commercial Real Estate Services. “Visto il prudente outlook economico, i travel budget saranno sotto controllo ma è innegabile la voglia e la necessità che i viaggi per ragioni di lavoro riprendano di persona”.
Pressione sugli utili. Ma sono in aumento
I margini GOPPAR (acronimo per Gross Operating Profit Per Available Room) negli ultimi sei mesi non sono omogenei per le metropoli europee: a Berlino, ad esempio, scendono mentre, a Dublino o a Parigi crescono. Grazie principalmente alla riduzione del costo del lavoro… in particolare in Francia, dove si prevede una performance particolarmente forte a causa della prossima Coppa del mondo di rugby. “La fascia alta e la fascia bassa reale sono state le più protette” sottolinea Grove. “Gli hotel di fascia economica funzionano in modo molto efficiente, molto snello, hanno meno pressioni operative da considerare, mentre quelli di fascia alta sono stati in grado di addebitare tariffe sufficientemente elevate per compensare questi costi”.
L’importanza dei servizi collaterali
In tutto il Continente lo scorso anno rispetto al 2019 i ricavi delle spa e dei servizi legati al tempo libero sono aumentati del 29%, con quelli derivanti dal mondo-golf del 31%. Tuttavia, i ricavi per camera occupata sono aumentati solo del 3%, con la redditività di cibo e bevande che rappresentano una “grande preoccupazione” dice Grove. Allo stesso tempo, i livelli record di cancellazione in tutta Europa si stanno traducendo in entrate altamente redditizie, in aumento del 49%.
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La compravendita di hotel
La volatilità del mercato dei tassi di interesse e le difficoltà di finanziamento ha colpito anche le transazioni alberghiere, con volumi in calo: il valore delle transazioni nel 2022 è stato di 16,1 miliardi di euro dopo i 17 miliardi di euro del 2021 e 27 miliardi di euro del 2019. Quest0’anno, però, gli interventi delle autorità di regolamentazione sembrano aver stabilizzato il settore bancario e CBRE prevede che mentre il rallentamento economico limiterà l’attività di investimento alberghiero e comporterà rendimenti inferiori nella prima metà dell’anno, è previsto un certo livello di ripresa in seguito.
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