Il Parlamento Europeo ha approvato con una larga maggioranza la riforma dell’IVA nell’era digitale, nota come ViDA (VAT in the Digital Age). Con 589 voti a favore, 42 contrari e 10 astensioni, la plenaria ha dato il via libera definitivo a un pacchetto di misure che puntano a modernizzare e rendere più trasparente il sistema fiscale europeo. La riforma introduce l’obbligo della fatturazione elettronica e stabilisce nuove regole per la tassazione dell’economia digitale.
Obbligo di fatturazione elettronica dal 2030
A partire dal 2030, tutte le imprese dell’Unione Europea saranno tenute ad adottare un sistema di comunicazione digitale basato su fatture elettroniche per le transazioni transfrontaliere tra aziende (B2B). I dati delle transazioni saranno trasmessi automaticamente alle autorità fiscali nazionali e condivisi tramite una piattaforma informatica comune, con l’obiettivo di contrastare le frodi e migliorare la trasparenza fiscale.
Responsabilità IVA per le piattaforme digitali
Una delle novità più rilevanti riguarda le piattaforme digitali che offrono servizi di alloggio a breve termine, come Airbnb, o di trasporto passeggeri, come Uber. Attualmente, questi servizi non sempre sono soggetti a IVA, specialmente quando offerti da piccoli operatori individuali. Con la riforma, dal 2030, le piattaforme digitali diventeranno responsabili della raccolta e del versamento dell’IVA nei casi in cui i fornitori non la applichino autonomamente.
Introduzione dello sportello unico per l’IVA (OSS)
Il pacchetto approvato prevede anche l’estensione dello sportello unico per l’IVA (OSS) alle vendite interne di beni, inclusi energia elettrica e gas. Questo sistema permette alle imprese di dichiarare e versare l’imposta per le vendite transfrontaliere ai consumatori dell’UE attraverso un’unica interfaccia, semplificando ulteriormente la gestione fiscale per le aziende.
La riforma ViDA ha come obiettivo quello di a sanare le distorsioni di mercato che finora hanno favorito alcune piattaforme digitali, garantendo una concorrenza più equa tra servizi online e tradizionali. Inoltre, l’introduzione della fatturazione elettronica e la responsabilizzazione delle piattaforme digitali nella raccolta dell’IVA contribuiranno a ridurre l’evasione fiscale, che attualmente rappresenta una perdita di circa 61 miliardi di euro all’anno per gli Stati membri.
Prossimi passaggi e implicazioni per imprese e consumatori
Dopo l’approvazione del Parlamento Europeo, il pacchetto dovrà essere adottato dal Consiglio dell’Unione Europea e successivamente pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’UE. Le nuove misure entreranno in vigore gradualmente, con l’obbligo di fatturazione elettronica e le responsabilità IVA per le piattaforme digitali che diventeranno effettive a partire dal 2030.
Per le imprese, la transizione alla fatturazione elettronica comporterà un adeguamento dei sistemi contabili e amministrativi, ma offrirà anche vantaggi in termini di efficienza e riduzione degli oneri burocratici. Per i consumatori, le nuove regole potrebbero tradursi in una maggiore trasparenza dei prezzi e in una concorrenza più leale tra operatori tradizionali e digitali.
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