2024_Lufthansa

Il gruppo Lufthansa da record. L’unica che stenta è la capogruppo

07/10/2024

In questo articolo

Numeri da record per il Gruppo Lufthansa, con conti a posto e un load factor da record ad agosto, a quota 88%. Lo ha raccontato l'amministratore delegato Carsten Spohr che ha evidenziato come proprio il bfrand Lufthansa sia quello che ha avuto i maggiori problemi

Numeri da record per il Gruppo Lufthansa, con conti a posto e un load factor da record ad agosto, a quota 88%, come ha raccontato l’amministratore delegato Carsten Spohr a un gruppo di selezionati giornalisti riuniti nel suo hub di Francoforte. Alla presenza anche della sua nuova squadra, tra cui c’è anche la milanese Grazia Vittadini, oltre allo svizzero-belga Dieter Vranckx e i tedeschi Michael Niggemann e Till Streichert.

La compagnia Lufthansa” è il ‘bambino problematico’ del gruppo, ha fatto capire Spohr, sottolineando però che “siamo sicuri che tornerà ad essere la nostra ammiraglia per il suo centesimo compleanno nel 2026“. Perché, neri primi sei mesi dell’anno ha chiuso i conti con una perdita operativa di 427 milioni di euro contro un utile di 149 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente. Con le altre compagnie del gruppo, Swiss in particolare, a mettere a segno conti super-positivi.

Leggi Anche: L’assemblea generale Lufthansa e i conti in ritirata (ma positivi!)

I dolori della (non più) giovane Lufthansa

Lufthansa sconta diversi problemi, tra cui la mancanza di consegne dei nuovi aerei ordinati –  non c’è ancora una data per l’arrivo dei 41 nuovi B777X mentre una quindicina di B787-900 sono fermi a Charleston per la certificazione – “e siamo costretti a far volare 23 aerei che volevamo già mettere a terra: più costosi e senza le nuove classi Premium (Allegris, che vedemmo in anteprima e di cui potete leggere in questo articolo: Lufthansa conferma, dal 1° maggio si potrà volare “Allegris”, ndr), commenta Spohr. Ma anche i tanti scioperi che hanno causato rimborsi e problemi di operatività lungo tutto il corso dell’anno. Nonché il fatto che proprio Lufthansa – malgrado il personale di terra e i piloti scioperano anche per rivendicazioni salariali – ha il costo del lavoro più alto d’Europa. A cui si aggiungono costi operativi altrettanto gravosi: “Quando un Airbus A320 decolla da Dresda per Barcellona le tasse governative che dobbiamo pagare per quel volo sono pari a 4 mila euro” commenta Spohr, che aggiunge: “E sapete quanto si pagherebbe partendo da Praga, a poco più di cento chilometri di distanza da Dresda? Solo 500 euro. Non deve sorprendere se i flussi si spostano lì e se su quella destinazione i biglietti costano di meno“. E un volo con un A320 costa a Lufthansa 4.410 euro di tasse governative da Francoforte e 4.234 euro da Monaco, i due hub del vettore, mentre costa 522 euro da Istanbul, 660 euro da Madrid o 3.398 euro da Parigi.
Carsten Spohr
Anche per queste ragioni Spohr dice che per espandersi e battere la concorrenza la Deutsche Lufthansa AG – questo il suo nome per esteso – deve perdere un po’ della sua germanità facendo perno su un sistema “multi-hub, multi-aviolinea, multi-brand“. E qui entrano in campo gli altri vettori del gruppo – oltre alla già citata Swiss, vi sono Air Dolomiti, Austrian Airlines, Brussels Airlines, Discover ed Eurowings, l’unica altra compagnia un po’ in difficoltà del conglomerato – e presto anche Ita-Airways, preziosa anche per crescere “nell’emisfero sud del pianeta” e, in particolare, verso l’Africa e l’America Latina. Ad oggi, malgrado il 75% dei ricavi del gruppo Lufthansa sia generato al di fuori della Germania (con l’Italia ottimo terzo mercato per importanza per il vettore), più della metà degli 800 aerei in flotta sono basati in Germania. Perciò si punterà anche e soprattutto su altri basi estere. Tra cui Fiumicino, appunto: “Ita ci interessa per diverse ragioni: per la compagnia, innanzitutto, per l’importanza del mercato italiano, perché ci consente di avere un hub più a sud, a Roma, perché Fiumicino non solo è un aeroporto a cinque stelle, che funziona, ma anche perché ha spazio e lì possiamo crescere. Per non parlare dei costi operativi, decisamente sotto controllo” afferma il manager tedesco.

Quarto gruppo al mondo per fatturato

Se per traffico è il secondo gruppo dietro a Ryanair  per fatturato è decisamente il primo  in Europa,(come potete leggere qui: Le 20 compagnie più grandi d’Europa), ed è il quarto dietro ai tre colossi statunitensi – Delta le quali hanno iniziato ben prima il consolidamento auspicato da Spohr anche nel Vecchio Continente, 

Perciò oltre alle nozze con Ita-Airways , Lufthansa prosegue il suo shopping e punta forte a Tap in primis, anche si è interessata anche ad Air Europa dopo il ritiro di Iberia-IAG per la contesa.

Leggi Anche: Dopo gli Usa, il consolidamento dei cieli decolla anche in Europa?

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