Dopo un tira e molla durato anni, sembra proprio che Iberia, e il gruppo Iag di cui fa parte, riesca a conquistare l’intera Air Europa – oggi ne detiene il 20% – sborsando 500 milioni di euro, invece del miliardo inizialmente previsto.
Anche se Juan José Hidalgo, il maggior azionista di Globalia – e del vettore di Llucmajor, Maiorca -, ha rilanciato affermando che Air Europa vale ben 2 miliardi di euro e che Iberia “non può, secondo la legge, salire sopra il 49% del capitale della compagnia”.
Iberia e British Airways che guardano con interesse anche alla vicina Tap, l’aviolinea portoghese in via di privatizzazione. Per creare un mega polo del trasporto aereo, nomen omen, iberico. Appunto.
Anche Tap nel mirino
Il colosso anglo-spagnolo punta anche alla portoghese Tap, una “candidatura” che piace al Ministro dell’Economia lusitano António Costa Silva, poco preoccupato dei timori di una eventuale cannibalizzazione dell’hub di Lisbona a favore di quello di Madrid.
Privilegiandola rispetto a quelle di Air France-Klm e di Lufthansa, un po’ “distratta” da Ita Airways, con cui già collabora con diversi accordi di code sharing e sharing revenue all’interno dell’alleanza globale Star Alliance.
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Un vettore in salute
Un vettore, quello portoghese, passato sotto una durissima ristrutturazione interna, attraverso un’ondata di licenziamenti e uscite concordate che ha colpito quasi il 25% della forza lavoro, guidata dalla francese Christine Ourmières-Widener.
E che oggi vanta una flotta di qualità (un centinaio di aeromobili) in grado di trasportare più di 15 milioni di passeggeri/anno e produrre più di 3 miliardi di euro di fatturato annuo. Per un prezzo che, guarda caso, è quello stabilito anche per Air Europa, ovvero un miliardo di dollari (ma con molti meno debiti…).
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