Secondo la ricerca Future Travel Trends 2024, realizzata da Marriott Bonvoy in collaborazione con l’agenzia di previsioni The Future Laboratory sui viaggiatori italiani, ora che il mercato dei viaggi è tornato ai livelli pre-Covid ci si dovrà concentrare su cosa chiedono davvero i viaggiatori.
Dall’indagine, condotta grazie a 14.000 viaggiatori in Europa e Medio Oriente, emergono grandi novità e vengono riconfermate tendenze in atto: si parla di sostenibilità e di intelligenza artificiale, ma anche di slow travel e destinazioni “clone”.
“Il mercato dei viaggi di piacere è tornato alla normalità e noi ci troviamo ora in una posizione più forte nel guardare alle tendenze future e alle abitudini di viaggio del settore dei prossimi anni – spiega Neal Jones, Chief Sales & Marketing Officer, Marriott International Europa, Medio Oriente & Africa – Il fenomeno della ripresa dei viaggi post covid è ancora forte, ma relativamente al significato che le persone attribuiscono al viaggio, si è verificato un cambiamento decisivo nel modo di pensare e nel dare priorità ai fondi. Si può notare un approccio più consapevole al viaggio e un legame più emotivo con lo stesso, che va di pari passo con l’evoluzione dei valori fondamentali per le persone”..
I trend travel del futuro
Come ci sentiamo spesso ripetere, il futuro è in mano all’intelligenza artificiale: un italiano adulto su cinque (22%) ha utilizzato l’AI per pianificare il viaggio o cercare la sua prossima destinazione (percentuale che raggiunge addirittura il 35%, quindi più di un terzo del mercato, se si considera la fascia 18-24 anni).
L’intelligenza artificiale, così, diventa non solo uno strumento ma anche, nel suo “piccolo”, un’assistente di viaggio: l’88% infatti ha dichiarato di essersi sentito influenzato nella scelta. Spacchettando i dati, è soprattutto per la ristorazione che ci si affida all’AI (27%), poi i trasporti (24%) e infine òa prenotazione del soggiorno (22%).
Lo slow travel
Spicca poi il già conosciuto slow travel (ovvero l’approccio che incoraggia una connessione più profonda con la destinazione) per quattro viaggiatori italiani su dieci almeno in un’occasione e per il 24% è già la norma, con sei su dieci (60%) che ha già in programma la sua vacanza “slow” nei prossimi 3 anni.
Le “destinazioni clone”
Emergono poi le destinazioni clone, ovvero quelle che preferiscono l’attività e lo scopo del viaggio alla location (surfare in Portogallo e non alle Hawaii, Praga invece che Parigi, il deserto del Marocco e non Dubai). Il 34% di chi viaggerà nei prossimi infatti le sceglie per un risparmio sia in termini economici che si tempi.
Viaggiare soli
Infine, il 37% dei viaggiatori italiani sceglie di viaggiare in solitaria, soprattutto tra i giovani (il 50% di quelli di età compresa tra i 18 e i 24 anni e il 47% di quelli di età compresa tra i 25 e i 34 anni) che pensano di farlo nei prossimi tre anni.
Si spende di più, per la sostenibilità
La sostenibilità continuerà ad essere una grande leva anche in termini di spesa: 65% degli intervistati pagherebbero di più per soggiorni più sostenibili (a patto che il sovrapprezzo non superi il 10%) e il 75% vorrebbe scegliere aziende impegnate nel sostegno delle comunità locali.
Parlando di spesa, il 51% di chi andrà in vacanza nei prossimi anni prevede di spender più del solito e il 14% dichiara che spenderà molto più del solito.
Per chi sceglie di andare al risparmio, la tendenza sarà quella del viaggio in Italia (32%) e il 25% cercherà di farlo in anticipo (solo il 17% aspetterà l’offerta last minute), il 26% sceglierà vacanze all-inclusive in modo da poter pianificare i costi.
“Ciò che è realmente interessante osservare alla luce di questa ricerca, è l’utilizzo già assodato dell’IA per la pianificazione delle vacanze – ha aggiunto Jones – L’intelligenza artificiale generativa è perfettamente in grado di analizzare enormi quantità di informazioni per i viaggiatori e di offrire loro suggerimenti basati su di esse. Visto che nove persone su dieci che l’hanno usata hanno dichiarato che ha avuto un impatto sui loro piani di viaggio, ci aspettiamo un utilizzo ancora più diffuso nei prossimi tre anni”.
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