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Alleanze aeree rimescolate: cosa è cambiato in 28 anni

25/02/2025

In questo articolo

Vantaggi, tanti, e svantaggi, ebbene sì ci sono, nel far parte di una delle tre alleanze aeree globali Star Alliance, Oneworld e Skyteam. Spiegato bene. Per Compagnie, aziende e viaggiatori

Pur avendo nei cieli diverse compagnie aeree che si propongono come Globali – la Prima fu British Airways che cambiò anche livrea per proporsi come tale, poi KLM che non ha un mercato domestico, e infine le mediorientali o la Turkish Airlines, la compagnia che collega più paesi al mondo -, nessuna copre veramente tutto il mondo con le sue rotte, anche per via di diverse restrizioni regolamentari (leggi qui ad esempio le nove libertà dell’aria “in deroga” alle rigide disposizioni internazionali) hanno portato le compagnie aeree a cercare una soluzione innovativa, ovvero le grandi alleanze dei cieli, che integrano rotte, con accordi di code sharing e interline, e programmi fedeltà senza incappare nella scure delle autorità antitrust o altri controlli a livello istituzionale. E che trasportano oltre il 40% dei passeggeri al mondo. Sulle rotte più redditizie.

Leggi Anche: Ma quanto valgono i programmi frequent flyer delle compagnie aeree?

Alleanze dei cieli: nel 1997 fu Star Alliance

Nel 1997 quindi cinque vettori visionari, ovvero United Airlines, Lufthansa, Air Canada, Thai Airways e SAS-Scandinavian Airlines fondarono Star Alliance, che diventa anche l’alleanza più globale di tutti negli anni, aggregando attorno a sé ben 26 compagnie (vedile sotto) e che, pur perdendo Sas, uno dei membri fondatori lo scorso anni (leggi qui : SAS in Skyteam dal Primo settembre), acquisirà Ita Airways a seguito dell’entrata nel Gruppo Lufthansa (leggi qui: Ita Airways: Eberhart è anche direttore generale… e arrivano i primi cambi di manager).

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