Lo avevamo già scritto a inizio anno: il governo portoghese ha sempre avuto l’intenzione di privatizzare la TAP, nel mirino delle capofila delle tra grandi alleanze aree globali, ovvero Iberia e gruppo IAG per Oneworld, Air France-KLM per Skyteam e Lufthansa per Star Alliance. Allenza nella quale il vettore lusitano già opera. Ora però c’è l’ufficializzazione: il Ministro delle Finanze portoghese Fernando Medina in una conferenza stampa ha annunciato che il decreto per la vendita di TAP Air Portugal – almeno per il 51% – è esecutivo. Il decreto definisce anche che, se l’acquirente potrà salire fino al 95% del vettore, almeno il 5% dovrà rimanere in mano dei dipendenti. Ulteriori dettagli alla sua pubblicazione, al più tardi all’inizio del prossimo anno. Ricordiamo che questa sarà una ri-privatizzazione, visto che il vettore venne nazionalizzato in pieno Covid nel 2020, con una iniezione di capitali approvata dalla Ue di 3,2 miliardi di euro.
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I (lusinghieri) risultati di TAP
Nel primo semestre 2023 il vettore portoghese ha trasportato 7,58 milioni di passeggeri con un +30% sul 2022, ma ancora un -4% sul 2019. La compagnia è in salute, in quanto dopo i 202 milioni di euro di utile nel primo semestre 2022, anche i primi sei mesi di quest’anno hanno visto un segno più, di 23 milioni di euro.
Una compagnia in salute che, ormai dal lontano 2012, oltre che per i voli sul Portogallo e le sue isole, è il principale vettore scelto dai viaggiatori che volano da e per il Brasile e l’Europa, come scrive Visual Approach, paese sul quale opera ben 12 rotte su Belem, Brasilia, Belo Horizonte, Fortaleza, Rio de Janeiro, San Paolo, Natal, Porto Alegre, Recife e Salvador dal suo hub di Lisbona e Rio de Janeiro e San Paolo da Porto. Tap sulle rotte transatlantiche vola anche su Boston, Chicago, Miami e Washington. Network di voli lungo raggio serviti da A330 e da A330Neo, di cui Tap è stata la compagnia di lancio.
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