Il Gruppo KLM, Delta Air Lines, Corendon, easyJet e TUI hanno unito le forze per cercare di salvaguardare l’aeroporto di Schiphol.
Le compagnie aeree sostengono che la decisione unilaterale e improvvisa del governo olandese di ridurre la capacità dell’hub di Amsterdam da 500.000 a 460.000 movimenti di volo annui (con l’obiettivo finale di ridurli a 440.000 entro il 2024) sia incomprensibile.
Una misura, quella presa dallo Staten-Generaal, che avrebbe l’obiettivo di diminuire i livelli di rumore e le emissioni di CO2, garantendo al tempo stesso un network di destinazioni per i milioni di passeggeri e le tonnellate di merci che viaggiano ogni anno da e per Schiphol.
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I dubbi delle compagnie aeree
KLM, Delta Airlines e le altre compagnie hanno deciso di chiedere ai tribunali di salvaguardare la futura capacità di Schiphol perché, a detta loro, la riduzione della capacità dell’aeroporto olandese “oltre ad avere un impatto negativo sull’economia nazionale, diminuirebbe significativamente le scelte di viaggio e la connettività per i consumatori“.
Oltre a questo le varie aziende sottolineano di aver già sostenuto investimenti multimiliardari per raggiungere gli obiettivi a breve e lungo termine. Tutto questo in linea con le strategie di decarbonizzazione e con le politiche governative olandesi.
“Delta si è impegnata a raggiungere obiettivi ambiziosi di sostenibilità – dichiara Peter Carter, vicepresidente esecutivo di Delta Air Lines – e vuole lavorare in modo collaborativo per raggiungerli. Crediamo fermamente che sia possibile e, anzi, necessario bilanciare adeguatamente le priorità della sostenibilità con gli interessi economici e sociali più ampi“.
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Una decisione arbitraria
Sempre secondo le varie compagnie, la decisione presa dal governo si basa su restrizioni che non prendono in considerazione soluzioni alternative praticabili per ridurre il rumore.
“Stiamo rispettando gli obiettivi di riduzione dei livelli di rumore e delle emissioni di CO2 – ha sottolineato Marjan Rintel, presidente e amministratore delegato di KLM – investendo miliardi nel rinnovo della flotta e nell’acquisto di SAF, tantoché alla fine questi stessi obiettivi saranno superati, mantenendo il nostro network che serve 170 destinazioni in tutto il mondo”.
La Royal Dutch Airlines, che rappresenta quasi il 60% del traffico a Schiphol, ha avviato l’azione legale in accordo con la posizione dell’intero gruppo Air France-KLM. Una decisione appoggiata anche dal gruppo industriale BARIN e dalle associazioni di settore Airlines for Europe ed European Regions Airline Association.