“Nessun luogo a procedere” per le compagnie aeree sull’offerta delle tariffe per la Sicilia. Lo ha detto l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato, l’Antitrust, al termine dell’istruttoria definita “caro voli” avviata un anno fa su segnalazione del Codacons. La lente dell’antitrust ha quindi indagato per un anno Ryanair, Wizz Air, EasyJet e Ita Airways per capire se ci fosse stato un cartello, anche coordinando gli algoritmi per la costruzione del pricing, per i voli da e per la Sicilia. Per arrivare a un nulla di fatto.
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Tutto cambia, per non cambiare nulla…
L’Antitrust il 16 novembre scorso scrive: “sono state inviate alle parti le risultanze Istruttorie del procedimento, nelle quali non sono stati formulati addebiti in quanto le evidenze raccolte nel corso dell’attività istruttoria in merito a possibili restrizioni delle condotte in violazione dell’articolo 101 del Tfue non sono risultate sufficienti a corroborare pienamente quanto ipotizzato nel provvedimento di avvio dell’istruttoria“.
Questo perché l’Antitrust è arrivata alla conclusione che i vettori definiscono le proprie offerte commerciali in base a decisioni di natura statica e aggiornamenti di prezzo di natura dinamica, anche avvalendosi di algoritmi, più o meno sofisticati, ma che seguono logiche tipiche del cosiddetto revenue management.
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