Viaggiare per lavoro da donna è meno sicuro che farlo come un uomo. Lo afferma il 71% delle viaggiatrici business intervistate dalla recente survey condotta da World Travel Protection in occasione della Giornata Internazionale della Donna.
La survey è stata condotta su un campione di 2.000 lavoratrici donne in quattro diversi zone del mondo tra Europa, Stati Uniti, Canada e Australia e il risultato dimostra che sono numerose le accortezze messe in atto autonomamente per garantire la sicurezza durante i viaggi di lavoro.
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La sicurezza al centro
Una viaggiatrice su tre, per una percentuale pari a circa il 31%, afferma di non viaggiare o uscire da sola durante gli orari serali. Gli uomini che attuano tale accortezza non superano il 18%. E se il 36% degli uomini, durante i viaggi di lavoro, tiene amici e famiglia costantemente aggiornati sulla propria posizione, la percentuale sale al 46% quando si parla di viaggiatrici donne.
Più di una viaggiatrice su 10 (12%) ha dichiarato di essere stata vittima di un incidente, dal catcalling a veri e propri assalti e il 19% del campione crede che la propria azienda dovrebbe agire tenendo maggiormente in considerazione la sicurezza delle lavoratrici donne. Ad esempio, assicurandosi voli che non atterrino troppo tardi.
Il 21% delle viaggiatrici business, una su cinque, preferisce restare in hotel piuttosto che andare a cena da sola e il 19%, durante i business trip, indossa una fede al dito (vera o finta) per provare a evitare attenzioni indesiderate.
Seppur sono le donne a doversi preoccupare maggiormente, anche gli uomini spesso sentono l’esigenza di proteggersi. Il 16% dei viaggiatori business (sia uomini, sia donne) afferma di piazzare una sedia o un qualche ostacolo di fronte alla porta della stanza d’albergo di notte e il 17% utilizza il servizio in camera per non uscire senza compagnia.