Un recente sondaggio condotto da BTN Europe ha rivelato dati interessanti sugli stipendi dei Travel Manager in Europa. Secondo lo studio, la figura professionale che cura e pianifica i viaggi guadagna uno stipendio medio è di 73.870 euro, con un bonus annuale del 7,2%. Con i Travel manager britannici coloro che guadagnano di più e gli italiani fanalini di coda.
La survey è stata realizzata con il supporto di 11 associazioni europee di viaggi d’affari, includendo dati dalle Nordic Business Travel Associations e dalla French Association of Travel Management (AFTM). Più di 500 responsabili di viaggi di tutta Europa hanno contribuito a fornire queste informazioni.
I risultati pubblicati dal BTN Group, tra l’11 e il 15 dicembre, durante la Corporate Travel Manager Appreciation Week (Settimana di Apprezzamento dei Responsabili di Viaggi Aziendali), mostrano che i Travel Manager nel Regno Unito guadagnano di più, con uno stipendio medio annuo di 67.553 sterline, equivalente a circa 77.820 euro. Seguono i loro colleghi in Germania, nei Paesi Bassi e in Irlanda, con stipendi leggermente inferiori.
I numeri in Italia
Lo studio fa emergere una realtà salariale unica per l’Italia: con uno stipendio medio base annuo di 48.408 euro, l’Italia si posiziona come il paese con la retribuzione più bassa tra quelli esaminati.
Tale differenza solleva un interrogativo riguardo al modo in cui vengono economicamente valutate le competenze e le responsabilità dei Manager di viaggio italiani rispetto a quelli europei.
L’industria dei viaggi aziendali nel nostro Paese sta affrontando una sfida critica e ciò emerge anche dall’analisi sui bonus dei Travel Manager italiani: con una percentuale media del 7,2% del salario base, i bonus per questi professionisti sono significativamente inferiori alla media europea.
Insoddisfazione e disparità
Il sondaggio ha anche evidenziato un certo grado di insoddisfazione nel settore: circa il 35% dei Manager infatti, non ha ricevuto un aumento di stipendio nel 2023, una percentuale che sale al 42% in Germania. Inoltre, il 43% dei partecipanti ritiene di non essere adeguatamente remunerato per il proprio lavoro, mentre il 29% non si sente pienamente riconosciuto all’interno della propria organizzazione.
Altro punto fondamentale della survey è il divario retributivo di genere: in media, gli uomini nel settore guadagnano il 18% in più rispetto alle donne, nonostante queste ultime rappresentino oltre il 70% dei partecipanti allo studio. Interessante notare come le dimensioni e l’esperienza influenzino gli stipendi. Infatti, i responsabili che gestiscono budget di viaggio superiori a 40 milioni di euro guadagnano in media 95.481 euro all’anno, mentre chi gestisce budget inferiori a 2 milioni di euro guadagna in media 53.348 euro.
Un ulteriore aspetto critico emerso dallo studio riguarda il fatto che molti datori di lavoro non riconoscono adeguatamente il ruolo e l’importanza del Travel Manager, nonché del programma di viaggio stesso. Inoltre, la frammentazione dei contenuti e del New Distribution Capability (NDC) contribuisce a peggiorare questa situazione.
Evoluzione e sfide del ruolo
In aggiunta, l’indagine ha illustrato l’evoluzione del ruolo dei Travel Manager: la sostenibilità è ora uno degli argomenti più importanti, seguito dall’analisi dei dati, dalla tecnologia di viaggio, dall’approvvigionamento dei fornitori e dal benessere e dalla sicurezza dei viaggiatori.
Nel contesto della sostenibilità, i Travel Manager hanno espresso preoccupazioni riguardo alla registrazione e alla rendicontazione delle emissioni di CO2, discutendo della sfida volta a sensibilizzare i viaggiatori sull’importanza di valutare la necessità dei loro viaggi e di scegliere modalità di trasporto più sostenibili per i loro spostamenti.
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