Booking.com elimina la parità tariffaria in Europa

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Abolita in Europa la clausola che impediva agli hotel di offrire sul proprio sito web un prezzo migliore di quello offerto tramite l'Ota- Online Travel Agency.

A partire dal 1° luglio 2024, Booking.com eliminerà la clausola di parità tariffaria nello Spazio Economico Europeo. La decisione è  di fatto un adeguamento alla normativa del Digital Markets Act (DMA) europeo. Una legge che punta a regolamentare i cosiddetti gatekeepers, ossia le aziende che controllano l’accesso ai mercati digitali. Fino al 13 maggio 2024, Booking era stata esclusa da questo elenco a causa della contrazione del business dovuta alla pandemia, ma la ripresa dei viaggi ha cambiato la situazione.

Ma in cosa consiste la parità tariffaria?

Si tratta di una clausola, molto criticata dalle associazioni alberghiere che impediva agli hotel di offrire sul proprio sito web un prezzo migliore di quello offerto tramite l’Ota- Online Travel Agency.

Tra dieci giorni dunque, gli hotel europei potranno pubblicare tariffe più basse rispetto a quelle presenti su Booking. “Pur ritenendo che la parità crei un contesto più competitivo per i partner e fornisca vantaggi tariffari ai consumatori, abbiamo rimosso queste clausole per conformarci al DMA” ha dichiarato Booking in un comunicato ufficiale.

Parity rate in Italia, come funziona

In Italia, questa modifica non avrà effetti, poiché la legge sulla concorrenza del 2017 aveva già abolito il parity rate. Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi, ha spiegato: “Noi abbiamo già raggiunto questo risultato anni fa grazie alla legge sulla concorrenza, sulla base della quale anche la UE ha sviluppato il DMA.”

Essendo stata classificata come “gatekeeper” lo scorso maggio, Booking si unisce un gigante tecnologico come Apple, Microsoft, Alphabet, Amazon, Meta e ByteDance. L’azienda avrà sei mesi per conformarsi ai nuovi obblighi, offrendo maggiore scelta e libertà agli utenti finali e un accesso equo agli utenti aziendali.

Booking ha inoltre affermato: “Sebbene crediamo che la parità fornisca benefici di prezzo consistenti per i consumatori, offrendo loro un accesso semplice e sicuro a una varietà di opzioni nello stesso sito, rispetteremo i nostri obblighi ai sensi del Digital Market Act e continueremo a investire in prodotti e servizi che creano valore per la clientela, invitandola a viaggiare e sperimentare il mondo.”

L’abolizione del tasso di parità è una notizia positiva per le strutture ricettive, che avranno maggiore libertà nella determinazione dei prezzi. Questo cambiamento dovrebbe favorire una concorrenza più equa nel mercato delle prenotazioni online, portando benefici sia agli albergatori che ai consumatori.

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