Aereo tempesta

Boeing e Airbus nella bufera dei dazi USA che riscrivono le regole dell’aviazione mondiale

In questo articolo

I nuovi dazi doganali imposti dagli Stati Uniti cambiano le carte in tavola per i giganti dell’aviazione. A rischio commesse, supply chain e stabilità finanziaria globale

Il 2 aprile 2025 potrebbe passare alla storia come il giorno in cui l’industria aerospaziale mondiale ha perso la sua immunità tariffaria. L’amministrazione statunitense ha infatti introdotto una serie di dazi doganali senza precedenti: un’aliquota generale del 10% su tutte le importazioni, con tariffe mirate fino al 20% per i prodotti provenienti dall’Unione Europea e al 34% su quelli dalla Cina. Una mossa che semplicemente smantella 45 anni di esenzione concessa ai sensi dell’Accordo sul commercio di aeromobili civili del WTO.

Il contraccolpo è immediato e profondo: Boeing e Airbus, i due colossi dell’industria aeronautica, si ritrovano costretti a rivedere radicalmente le proprie strategie commerciali e industriali. E le conseguenze si propagano come onde d’urto attraverso le compagnie aeree, le catene di fornitura e i mercati finanziari globali.

Boeing e Airbus sono a rischio

Boeing, il più grande esportatore americano e simbolo dell’industria manifatturiera statunitense, è il bersaglio più esposto. Con la Cina che rappresenta uno dei mercati più promettenti — si stimano 9.000 nuovi aeromobili richiesti nei prossimi 20 anni (fonte: Boeing Commercial Market Outlook 2024) — la tariffa di ritorsione del 34% annunciata da Pechino rischia di spazzare via la competitività del gruppo americano, aprendo la porta ad Airbus.

Ma anche il costruttore europeo non può cantare vittoria. Le nuove tariffe del 20% sulle importazioni europee negli Stati Uniti mettono in discussione la sua capacità di conquistare nuove commesse da parte di compagnie americane come Delta, United e American Airlines.

Guillaume Faury, CEO di Airbus, ha dichiarato in una nota ufficiale che “l’escalation dei dazi mette a rischio non solo la redditività, ma la stabilità a lungo termine dell’intera supply chain globale”.

Compagnie aeree sotto pressione

Le conseguenze si fanno sentire anche sulle principali compagnie aeree. Delta Airlines ha registrato un crollo in Borsa del 9% in una sola giornata, secondo i dati di Bloomberg, seguita da cali simili per United e American. Il timore degli investitori? Un aumento incontrollato dei costi per l’acquisto e la manutenzione degli aeromobili, a cui si somma l’incremento già previsto dei prezzi del carburante.

Anche in Europa si avvertono i primi segnali di rallentamento. Lufthansa e Air France-KLM prevedono un calo della domanda sulle tratte intercontinentali, dove i biglietti rischiano di diventare più cari per compensare i costi extra.

Supply chain globali in tilt

L’industria aerospaziale è uno dei settori più globalizzati del mondo. La costruzione di un singolo aereo coinvolge decine di Paesi, con componenti che attraversano anche cinque o sei frontiere prima dell’assemblaggio finale. Le nuove barriere doganali interrompono questo flusso fluido, generando ritardi, rincari e nuove complessità logistiche.

Secondo un rapporto di IATA (International Air Transport Association), le aziende del settore — da GE Aviation a Rolls-Royce — dovranno ripensare le proprie reti di fornitura e adottare strategie di mitigazione del rischio.

Mercati in picchiata e rischio recessione

Gli effetti non si fermano all’aviazione. Dopo l’annuncio dei dazi, i mercati globali hanno bruciato oltre 6 trilioni di dollari di capitalizzazione, secondo un’analisi del Financial Times. Un dato che riflette la crescente ansia degli investitori e i timori di una recessione su scala globale. In un contesto economico più fragile, la domanda di viaggi — sia business che leisure — potrebbe crollare, aggravando ulteriormente la crisi per compagnie e costruttori.

Come reagirà l’industria?

I leader del settore sono ora chiamati a prendere decisioni rapide e strategiche. Le principali priorità includono:

Diversificazione delle supply chain, in modo da ridurre la dipendenza da mercati soggetti a tariffe;

Ricerca di nuovi mercati in aree meno colpite dai conflitti tariffari, come il Sud-Est asiatico;

Efficienza operativa e digitalizzazione, per contenere i costi;

Lobbying e advocacy, per influenzare le politiche commerciali e difendere gli interessi dell’industria.

Le tariffe imposte non rappresentano solo una sfida economica, ma l’inizio di una nuova era per l’aviazione globale. In un panorama in rapida evoluzione, solo le aziende capaci di adattarsi velocemente, innovare e collaborare sopravvivranno. Per Boeing, Airbus e tutto il comparto, la vera battaglia inizia ora. E si giocherà su più fronti: economico, geopolitico e industriale.

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