Nel panel di Bit 2024 intitolato “Voli, treni e hotel: i viaggi delle PMI nel 2024” che abbiamo già citato parlando della grande avanzata del mondo low cost nei cieli italiani (leggi qui), i rappresentati delle principali TMC operanti in Italia presenti sul palco hanno parlato di “giusta remunerazione” e della spasmodica ricerca dei “margini”, in un mondo, quello del travel, che sta, giustamente, festeggiando i volumi di spesa pre-covid. Ma con minori transazioni, ovvero con minori fee per le TMC. “Una situazione in chiaroscuro: abbiamo raggiunto i volumi di spesa del 2019, con quelli per gli hotel e i car rental addirittura superati. Per i voli grande balzo degli intercontinentali, mentre l’Europa e un po’ così e così, mentre i viaggi nazionali, anche con i treni, faticano un po‘” il commento di Massimo Di Pasquale, Head of National Sales & Account Manager di Uvet GBT.
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Revisioni travel policy? No grazie
Quindi meno transazioni, meno fee. E manco a parlarne di rinegoziarle. Con in più una maggior complessità a causa dei tanti problemi de i passaggi aerei – a, anche di quelli ferroviari – con conseguente ri-emissione dei biglietti, oltre ai maggiori rischi da calcolare e gestire per ogni viaggio d’affari. “Ma un aggiornamento delle Travel policy non si può fare. Anche perché il travel manager dovrebbe andare dal suo Cfo per farsi autorizzare un +30% di budget. Impensabile” il pensiero di Sandro Palumbo, Responsabile Business Travel, Welcome Travel Group, che svela come per le aziende che segue, Pmi, con spese di viaggio che arrivano al massimo a 500.000 euro, abbia adottato l’escamotage di avere una “preautorizzazione con una tolleranza del 15% nelle spese…ma non basta per tutte le destinazioni“.
Arrivati i travel ban. Ma le aziende vogliono viaggiare
Per Paolo Bertola, Direttore Commerciale e Service Delivery di ACI blueteam, il 2023 è stato un anno estremamente positivo, “con una crescita in doppia cifra nel fatturato. Ma anche nei volumi, a più circa il 10%, grazie al mondo fashion, dove noi siamo specializzati. Però nell’ultimo quarter abbiamo visto un forte rallentamento: visto il boom dei budget di spesa dei viaggi molte aziende hanno applicato un travel ban“. Per il 2024 si aspetta comunque una ulteriore crescita, “del 3% circa, anche se inevitabilmente per non ridurre troppo i viaggi vi saranno dei downgrading, con conseguente revisione delle travel policy” la visione del manager, che chiosa il suo intervento con una sorta di paradosso: “ai tempi della pandemia pensavamo che saremmo stati sostituiti da Teams o da Zoom. Invece ci troviamo ad affrontare una gran voglia di viaggi da parte delle aziende, ma si trovano ad affrontare costi troppo alti”.
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Un 2024 ancora positivo. Malgrado tutto
Stime positive per il 2024 del Gruppo Gattinoni, come racconta la sua Commercial Director – Business Travel Dept. Elena Carlino, sottolineando L’importanza degli investimenti in digitalizzazione e in formazione in tempi non sospetti, ovvero quando tutto era fermo, e la capacità di servire clienti di tutte le dimensioni, “ma mi accodo ai miei colleghi per chiedere un corretta remunerazione per il servizio che diamo, perché sempre di più ci chiedono maggiore consulenza e un’assistenza continua 24/7” afferma la manager.
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L’intelligenza artificiale? Nì
Se l’80% dei costi di una TMC sono spese per il personale, cifra che mette d’accordo un po’ tutti quelli sul palco, è inevitabile ricorrere alla tecnologia per processare sempre più richieste, cambi e problemi di viaggio. Perciò si ricorre anche e soprattutto all‘Intelligenza artificiale. Come fa Cisalpina Tours, anche se il suo Chief Commercial & Operations Officer Giorgio Garcea, pur sottolineando i grandi investimenti sul tema da parte dell’azienda, “Non è, almeno al momento, la risposta definitiva”. Investimenti in tecnologia che si affiancano in quelli nell’internazionalizzazione, “mossa per sopravvivere…e per continuare a crescere. E per farlo dobbiamo imparare anche a selezionare i clienti“.
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