Destination manager

Assidema: il futuro del destination manager in Italia

In questo articolo

Grande successo per il primo congresso dell'Associazione Italiana dei Destination Manager (Assidema) ad Asti

Il primo congresso dell’Associazione Italiana dei Destination Manager (Assidema), che si è svolto presso l’hub culturale Memoria Futura, sede della DMO Sistema Monferrato, ha registrato un successo notevole, a conferma la crescente rilevanza di questa figura professionale nel settore turistico italiano.

L’evento, organizzato in concomitanza con la Giornata Mondiale del Turismo del 27 settembre, ha visto la partecipazione di oltre 50 professionisti provenienti da 15 regioni italiane.

Leggi Anche: Le professioni nel turismo: chi è e cosa fa il Mystery Guest

Il ruolo strategico del Destination Manager

Il congresso si è aperto con una prima giornata dedicata al tema ‘Economia delle relazioni’, durante la quale i partecipanti hanno avuto l’opportunità di presentarsi e condividere le proprie esperienze.

In questa occasione, è stato presentato uno studio preliminare condotto dal Comitato Scientifico di Assidema, diretto dalla Prof.ssa Luna Leoni, che ha coinvolto un terzo dei destination manager italiani. I dati raccolti hanno sottolineato l’importanza delle competenze tecniche per il successo nel ruolo, con un focus particolare sulla gestione delle relazioni tra stakeholder pubblici e privati.

Dallo studio è emerso che, nonostante non vi siano differenze sostanziali nelle competenze richieste in base alla destinazione, la conoscenza del territorio gioca un ruolo cruciale nella personalizzazione delle strategie di promozione e gestione turistica. Questo perché un Destination Manager deve non solo padroneggiare le dinamiche di mercato, ma anche avere una comprensione profonda del contesto in cui opera.

Durante il dibattito, i relatori hanno sottolineato come il ruolo del destination manager non sia definito dal luogo o dall’ente per cui lavora, ma dalle competenze che è in grado di mettere in campo.

Al talk hanno partecipato Claudio Dell’Accio, presidente di Assidema, la vice presidente Flavia Coccia, insieme ai destination manager Giancarlo Dell’Orco e Andrea Cerrato. Un contributo particolarmente incisivo è giunto da Josep Ejarque, uno dei più noti destination manager europei, che ha sollecitato l’associazione a delineare con maggiore precisione le competenze necessarie per potersi identificare in questa figura professionale.

Vision 2030: le linee guida per il futuro

Il secondo giorno del congresso è stato dedicato all’assemblea conclusiva, durante la quale è stato firmato il manifesto dei Destination Manager Vision 2030. Il documento rappresenta un passo cruciale verso la definizione del futuro della professione in Italia, delineando le sette competenze chiave che un destination manager deve possedere:

  1. Destination Planning: pianificazione strategica delle destinazioni turistiche.
  2. Destination Management: gestione coordinata degli elementi che compongono una destinazione.
  3. Destination Marketing: sviluppo di strategie di marketing mirate ad attrarre visitatori.
  4. Destination ICT: utilizzo di dati e tecnologie per prendere decisioni informate.
  5. Destination Fund Raising: capacità di attrarre risorse pubbliche e private per lo sviluppo della destinazione.
  6. Destination Sustainability: implementazione di azioni che favoriscano la sostenibilità ambientale, economica e sociale.
  7. Revenue Management: ottimizzazione dei ricavi attraverso lo studio delle dinamiche di mercato.

In merito al revenue management, tema spesso dibattuto, Franco Grasso, esperto del settore, ha dichiarato:

“La cultura del revenue management è essenziale per far sì che le strutture di un territorio possano esprimere il loro massimo potenziale. Quando è adottato da più attori, può davvero stimolare lo sviluppo di una destinazione turistica. Continuerò a supportare Assidema con il mio contributo.”

I compiti fondamentali del Destination Manager

Oltre alle competenze, il manifesto ha delineato i sei compiti fondamentali che un destination manager deve svolgere per garantire lo sviluppo efficace di una destinazione:

  1. Analisi del sistema turistico: capacità di interpretare dati e tendenze.
  2. Co-design con la comunità locale: coinvolgimento della popolazione nella pianificazione.
  3. Gestione delle relazioni pubblico-privato: facilitazione della cooperazione tra stakeholder.
  4. Sviluppo dell’offerta turistica: creazione di prodotti turistici in linea con le esigenze di mercato.
  5. Pianificazione delle strategie di marketing: definizione di campagne comunicative efficaci.
  6. Promozione della sostenibilità: attuazione di politiche che garantiscano un impatto positivo sul territorio.

Prossimi appuntamenti: TTG Travel Experience di Rimini

Concludendo l’assemblea, il presidente di Assidema, Claudio Dell’Accio, ha espresso grande soddisfazione per la riuscita del congresso: “L’evento ha confermato la rilevanza del destination management in Italia. Tuttavia, è preoccupante che nel nostro Paese chiunque possa autodefinirsi destination manager. È necessario definire criteri chiari per tutelare la professionalità e l’importanza di questa figura.”

Assidema sarà presente al TTG Travel Experience di Rimini il 10 ottobre 2024 con il convegno “Veritas behind the scene. Metriche e trend per il destination management efficace”, un appuntamento che promette di approfondire ulteriormente il dibattito su metriche e trend nel settore turistico.

***

CONTINUA A LEGGERE SU BUSINESSMOBILITY.TRAVEL

Per non perderti davvero nulla seguici anche su LinkedIn, Instagram e TikTok

 

Resta sempre aggiornato

Con la nostra newsletter ricevi anteprime, notizie e approfondimenti dal mondo del Business Travel.

Condividi:

Ultime news