Non c’è pace sul progetto del nuovo aeroporto di Firenze, con il Masterplan dello scalo che risale ormai al 2014 (vedere qui) ma sul quale continuano ad abbattersi nuove richieste di integrazioni. Come quella, corposissima, di ben 15 pagine della Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale – Via e Vas del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica a Enac e Toscana Aeroporti. Che avviene malgrado il progetto sia già stato cambiato pesantemente, con la pista più corta di 200 metri rispetto all’ipotesi precedente – di 2.200 metri quindi – e più arretrata, ma soprattutto più inclinata verso l’A11, rendendo impossibile in futuro un suo eventuale ampliamento
Il progetto, preliminare, per il nuovo aeroporto di Firenze
Sulla nuova pista, con l’inizio sovrapposto all’attuale pista del Vespucci e la fine molto meno protesa nel territorio del Comune di Sesto, con il Fosso Reale appena deviato e pannelli solari a lati della pista per produrre energia, si dovranno nuovamente confrontare i sindaci dei Comuni interessati. Fa parte degli elementi della revisione progettuale del masterplan dell’aeroporto fiorentino, che ha appena avuto il via libera da Enac.
Un progetto, dopo tanti anni ancora… preliminare, mostra anche il nuovo terminal passeggeri che dovrebbero arrivare a 4 milioni nel 2035 contro i 3 del perido pre-covid. In totale l’area aeroportuale occuperà 25 ettari di quella del precedente master plan e via dell’Osmannoro passerà per un tratto sotto la pista, con un sottopasso che permetterà anche di accorciare il tracciato di 2,5 km rispetto alla soluzione precedente. Ma che, probabilmente, perderà il vigneto sul tetto. Che aveva fatto parlare di sé i media di tutto il mondo.
“Il nuovo progetto punta sulla sicurezza dello scalo e sull’ambiente. E non sulla crescita, tanto è vero che si passerà da 3 milioni a 4 milioni di passeggeri, grazie più che all’aumento del numero di voli al fatto che gli aerei potranno volare a pieno carico. L’impatto acustico è ridotto dalle nuove rotte che passano su aree quasi disabitate, i voli deviati per le emergenze non passeranno su Quinto, Prato non sarà interessata, finalmente gli abitanti di Brozzi, Peretola e Quaracchi non saranno più sorvolati. E c’è minor consumo di suolo” il commento del presidente della Regione, Eugenio Giani.
Ricordiamo che proprio lo scalo di Firenze per la sua particolare orografia dove conta molto la posizione della pista aveva ispirato la certificazione per gli Airbus A318/319/320 chiamata proprio Florence Kit, che permette a questi velivoli una miglior landing perfomance. Certificazione che oltre a Firenze, viene utilizzata per meglio caricare questi aeromobili anche su altri scali, quali Santos in Brasile o Gibilterra.
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