Alaska Airlines ha annunciato di aver iniziato l’iter per la fusione con Hawaiian Airlines, che potrebbe realizzarsi nei prossimi 12-18 mesi. L’esborso sarà di 18 dollari per azione, ovvero 1,9 miliardi di dollari, inclusi 900 milioni di dollari di debito. La “nuova” Alaska Airlines diventerebbe così la quinta compagnia a stelle e strisce e hanno già fatto sapere che manterranno i loro brand. Il tutto naturalmente una volta incassato l’ok dalle autorità nazionali. Che hanno già messo i bastoni tra le ruote alla ventilata fusione tra Spirit Airlines e JetBlue, e l’accordo tra quest’ultima e American Airlines.
La quinta compagnia Usa
Con 365 aerei e un network che oggi conta 138 destinazioni dirette e più di 1.200 attraverso i partner oneworld, il nuovo vettore diventerebbe appunto il quinto più grande negli States, con un hub principale al Seattle-Tacoma nello stato di Washington, e una seconda base a Honolulu.
Progetto Triggerfish
I rispettivi amministratori delegati, quello di Alaska Air Group, Ben Minicucci, e quello di Hawaiian Holdings, Peter Ingram si sono presentati davanti ai media per presentare il progetto di fusione, nome in codice progetto Triggersifh. Sarebbe la seconda “acquisizione” da parte del manager di Alaska Minicucci, dopo l’acquisto di Virgin American per 2,6 miliardi di dollari nel 2016. Cancellandone il brand tre anni dopo.
“Data la portata del controllo normativo delle compagnie aeree, ci aspetteremo una feroce revisione del DOJ (Dipartimento di Giustizia) con possibili contenziosi“, il commento di Cabot Henderson, uno stratega di arbitraggio di fusioni presso JonesTrading, sottolineando che una risoluzione è improbabile a breve.
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