Pochi giorni fa il comune di Firenze ha imposto alcune regole per combattere l’overtourism a partire dal 2025: tra queste c’è il divieto di apporre le cassette delle chiavi con combinazioni destinate ai turisti che affittano appartamenti per brevi periodi, in tutta l’area Unesco.
L’era delle key-box sembra essere quindi giunto al capolinea. Anche il Governo ha introdotto misure più severe per garantire la sicurezza, imponendo l’identificazione degli ospiti e nuove regole per le comunicazioni con le Questure.
Dal 2025, i titolari di strutture ricettive che offrono affitti brevi, comprese le case scambiate tramite piattaforme come HomeExchange, dovranno identificare gli ospiti di persona. La procedura di invio dei documenti via email o app non sarà più sufficiente. Inoltre, è obbligatorio comunicare i dati alla Questura entro 24 ore dall’arrivo (ridotte a 6 ore per soggiorni inferiori a un giorno), utilizzando il portale “Alloggiati Web”.
Secondo la circolare firmata dal capo della Polizia, Vittorio Pisani, questo provvedimento risponde a una duplice necessità: garantire la sicurezza pubblica e contrastare i rischi associati all’identificazione da remoto. Pisani sottolinea che “l’identificazione online lascia margini di rischio perché non garantisce che il documento presentato corrisponda effettivamente alla persona che entra nell’alloggio“.
L’incremento delle locazioni brevi, soprattutto nelle grandi città come Roma, ha acceso i riflettori su problematiche di sicurezza legate all”iperturismo’. Con eventi politici, culturali e religiosi in arrivo, come il Giubileo a Roma a partire dal 24 dicembre 2024, la pressione sulle strutture ricettive sarà molto alta.
Spiega il prefetto Pisani: “Le Key-box facilitano la presenza di clienti ‘fantasma’ non tracciati”. Non è raro che estranei accedano agli alloggi utilizzando le chiavi non destinate a loro. Un sistema che ha sollevato preoccupazioni anche a causa di episodi di vandalismo e furti delle cassette delle chiavi nei centri storici.
Le reazioni di politici e amministratori
Daniela Santanché, ministro del Turismo, ha definito la nuova regolamentazione “Essenziale per garantire sicurezza e un’esperienza positiva sia ai turisti che agli operatori“. Anche alcuni sindaci, tra cui quelli di Roma, Firenze e Bari, si sono detti favorevoli.
“Le keybox rappresentano un problema sia sul fronte del decoro che su quello, fondamentale, della sicurezza dei cittadini” ha commentato la sindaca di Firenze e delegata Anci Nazionale alle politiche abitative, Sara Funaro. “Da parte del ministro Piantedosi e della ministra Santanchè arriva su questo tema un segnale di attenzione. Lavorare su un turismo sempre più sostenibile e a misura di cittadino è un obiettivo da perseguire su cui la collaborazione interistituzionale è fondamentale“.
E coerentemente pochi giorni fa proprio l’amministrazione della città fiorentina ha imposto alcune regole per combattere l’overtourism a partire dal 2025: tra queste c’è il divieto di apporre keybox in tutta l’area Unesco.
L’impegno di Airbnb
Sul tema si è registrato anche l’impegno di Airbnb, che nei giorni scorsi dal palco dell’assemblea Anci di Torino aveva detto di voler supportare le città – come Firenze, Roma e Venezia – nei loro sforzi per promuovere l’ospitalità di persona: “Questo include interventi per contrastare l’uso illegale di cassette portachiavi (keybox) in spazi pubblici come parchi o recinzioni, sia attraverso campagne educative sia sfruttando la rete di co-host di Airbnb presente sul territorio“.
L’Associazione Italiana dei Gestori di Affitti Brevi (AIGAB), invece, ha chiesto misure eque per tutti i settori, sottolineando che “l’identificazione fisica solo per gli affitti brevi sarebbe discriminante“. L’associazione propone invece l’uso di tecnologie di riconoscimento biometrico o codici OTP.
La sfida per gli amministratori sarà dunque bilanciare sicurezza e innovazione, in un settore cruciale per l’economia turistica italiana.
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