L’Etna non si ferma e torna a farsi sentire con un’intensa attività eruttiva, causando disagi per i viaggiatori diretti all’Aeroporto Internazionale di Catania-Fontanarossa. La cenere vulcanica emessa dal vulcano ha costretto le autorità aeroportuali a chiudere temporaneamente alcuni settori dello spazio aereo, con conseguenti dirottamenti e cancellazioni di voli.
Dal 16 febbraio 2025, la SAC, società che gestisce l’aeroporto di Catania, ha dovuto disporre la chiusura dei settori C1 e C2 dello spazio aereo, situati a sud e sud-ovest dell’Etna, per il rischio che la cenere vulcanica potesse compromettere la sicurezza dei voli. Inizialmente prevista fino all’1:00 di notte, la chiusura è stata poi portata fino alle 20:30. I voli in arrivo sono stati sospesi fino alle 19:00, poi fino alle 22:30, creando una situazione di caos per migliaia di passeggeri.
La direzione del vento in serata ha spinto la colonna di cenere verso nuove aree, influenzando ulteriormente le decisioni operative dell’Unità di Crisi. Il settore C1 è stato riaperto, ma il B2 (sud-est dell’Etna) rimarrà chiuso fino alle 6:30 del 17 febbraio.
Le partenze dall’aeroporto sono rimaste consentite solo per gli aerei già presenti a Catania, ma la raccomandazione ufficiale per i passeggeri è stata chiara: prima di recarsi in aeroporto, meglio controllare lo stato del volo con la compagnia aerea per evitare inutili attese.
Voli dirottati e cancellazioni
Con lo scalo di Catania parzialmente operativo, le compagnie aeree hanno dovuto prendere misure drastiche. La maggior parte dei voli in arrivo è stata dirottata all’Aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo, con alcuni trasferiti a Comiso una volta che il vento ha reso sicura l’operatività dello scalo ragusano. Complessivamente, si contano almeno 21 voli dirottati da Catania a Palermo, inclusi collegamenti da Milano, Roma e diverse destinazioni internazionali.
Per molti passeggeri, questo ha significato dover affrontare lunghe attese e trasferimenti su strada per raggiungere la destinazione finale.
L’Etna sotto osservazione
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) segue costantemente l’attività dell’Etna con strumenti tecnologici avanzati. L’eruzione attuale è localizzata a circa 1.900 metri sul livello del mare e si caratterizza per la continua emissione di magma, esplosioni e boati.
L’INGV ha emesso un’allerta VONA (Volcano Observatory Notice for Aviation) di livello rosso, il massimo grado di allerta, segnalando il pericolo per il traffico aereo a causa delle emissioni di cenere vulcanica.
Disagi anche a terra
Non sono solo i voli a subire le conseguenze dell’eruzione. La cenere vulcanica ha creato problemi anche alla viabilità stradale, con accumuli su strade e autostrade che hanno reso necessario l’intervento dei mezzi di pulizia per garantire la sicurezza degli automobilisti.
Nel frattempo, diversi sindaci dei comuni etnei hanno emesso ordinanze per vietare l’avvicinamento alle zone interessate dall’eruzione, dopo che numerosi turisti e curiosi si sono avventurati troppo vicino alle colate laviche per scattare foto e video. Al momento, non ci sono pericoli immediati per le abitazioni o i centri abitati, ma l’Etna, come sempre, alterna momenti di calma a fasi più intense di attività eruttiva.
Cosa fare se hai un volo da o per Catania
Se hai un volo previsto nei prossimi giorni su Catania, ecco alcuni consigli utili:
- controlla lo stato del volo direttamente sul sito della tua compagnia aerea o dell’aeroporto di Catania per sapere se ci sono ritardi, cancellazioni o dirottamenti.
- evita di recarti in aeroporto senza conferme per non rischiare di restare bloccato inutilmente.
- tieni d’occhio gli aggiornamenti ufficiali forniti da SAC, INGV e Protezione Civile, che monitorano costantemente la situazione.
La situazione resta in evoluzione, e le autorità stanno lavorando per minimizzare i disagi. L’Etna continua a essere spettacolare e imprevedibile, e per i viaggiatori in transito per quella parte dell’isola, è sempre meglio essere preparati a possibili cambi di programma.
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