Uno sguardo rivolto al futuro dell’hôtellerie, con servizi e soluzioni sempre più “smart” e cucite addosso ai bisogni dei traveller sia leisure che business, ma con un forte attaccamento al territorio.
È questa la formula alla base dell’offerta di Lindbergh Hotels & Resorts, catena di alberghi nata nel 2018 dopo che il patron di Eden Viaggi, Nardo Filippetti – che noi abbiamo intervistato durante il recente TTG Travel Experience – è uscito in toto dal tour operator in favore di Tamburi Investment Partners, banca di investimento indipendente con sede a Milano che controlla il gruppo Alpitour. Ora in vendita. E più di un rumors dice che dietro c’è ancora Msc…
Dopo l’operazione, Nardo Filippetti, fondatore del tour operator pesarese, ha deciso di donare una nuova veste al gruppo alberghiero Eden Hotel. È così che è (ri)nato il brand Lindbergh Hotels & Resorts.
Una serie di strutture sparse tra l’Emilia-Romagna, le Marche e la Sicilia, che nel 2023 è stata ulteriormente ampliata con il Charlie Urban Hotel di Pesaro. Si tratta di un albergo, nel pieno centro di Pesaro, dedicato a una clientela principalmente business che cerca di unire qualità di servizio a prezzi accessibili.
“Eravamo già presenti su Pesaro con due strutture – ci ha detto Filippetti – però l’immobile che abbiamo trovato era troppo bello, con le sue 120 camere, la piscina e una sala convegni da 250 posti sul mare all’ultimo piano. Essendo poi pesarese, non ho saputo resistere. È così che è nato il Charlie Business Hotel”.
Una struttura che sorge nel bel mezzo di Pesaro, città scelta come capitale della Cultura italiana 2024 e Città Creativa della Musica UNESCO. “Per questo motivo – ha sottolineato Filippetti – riteniamo che un albergo come il Charlie serva come veicolo per far conoscere una destinazione che nessuno sa esattamente dove è collocata a livello turistico, culturale e balneare“.
Leggi anche: La guida Michelin conquista l’hôtellerie (con focus business)
Un hotel senza personale? Per Lindbergh è possibile
Oltre al Charlie Business Hotel, Lindbergh ha annunciato negli scorsi giorni di Homie. Si tratta del primo robot-hotel presente nel portafoglio del gruppo e costruito dopo la riqualificazione di un edificio nel centro di Marina di Rimini. Una struttura completamente digitalizzata e senza personale. Quest’ultimo viene infatti sostituito da un’app e vari servizi automatizzati: da Netflix su un televisore da 50″ al room service garantito dai servizi di consegna a domicilio come Deliveroo o Just Eat.
“Da un’analisi sulle difficoltà che abbiamo avuto nel reperire personale – ci ha spiegato Filippetti – soprattutto in termini di qualità, abbiamo pensato che forse un albergo tecnologico, dotato di domotica e con prenotazioni che si fanno solo online avrebbe fatto al caso nostro”.
Il presidente di Linbergh Hotels ha precisato che “nonostante l’assenza del personale, non vogliamo abbassare assolutamente la qualità dell’alloggio perché i materassi sono da 30 centimetri, come usiamo nei cinque stelle lusso”. Comfort e lusso a un prezzo davvero accessibile, tra i 55 e i 60 euro a notte. Sono questi i punti sui quali si basa il concept di Homie.
“La nostra idea – sottolinea Filippetti – è quella di sviluppare una catena Homie all’interno della città italiane. Una serie di strutture rivolte soprattutto alla clientela business che non può o non vuole spendere molto ma che non è nemmeno intenzionata a rinunciare alla qualità dell’alloggio“.
***
CONTINUA A LEGGERE SU BUSINESSMOBILITY.TRAVEL
Per non perderti davvero nulla seguici anche su LinkedIn, Instagram e TikTok
