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Il lungo raggio cresce in Italia. Dominano le rotte su Atlantico e Medio Oriente

13/07/2023

In questo articolo

La capacità sul medio-lungo raggio è raddoppiata negli ultimi dieci anni nei cieli nostrani. Grazie anche al boom sul vicino Oriente (anche low cost!) e sui voli su Americhe ed Estremo Oriente

I voli di lungo raggio (oltre i 2.500 chilometri) nel mercato aereo italiano godono di buona salute. Anzi ottima. Visto che sono quasi raddoppiati negli ultimi 10 anni, arrivando a contare per il 10,8% della capacità complessiva. Lo raccontano i dati di OAG, il principale fornitore mondiale di informazioni di volo.

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Tre segmenti per il long haul

OAG nel suo studio ha segmentato il mercato del long haul in medio raggio (2500-4999 km), lungo raggio (5000-7499 km) e ultra lungo raggio (>7500 km), sottolineando come seppur i tre segmenti seguano un andamento simile, sono diversi i fattori che influenzano il loro andamento.

Il peso (finora un po’ leggero) di Ita Airways

Nata a metà ottobre 2021, sulle ceneri di Alitalia quando fallì nel 2017, anche a causa dei limiti imposti dall’Unione Europea – per non incappare nella così detta  “continuità economica” tra i due vettori – Ita Airways è decollata con pochi aeromobili, soprattutto di lungo raggio. Sono sette gli A330-200 passati alla nuova compagnia che, però, negli ultimi anno e mezzo ha preso in consegna sei A350-900 e un altro A330-200 (ma Neo).

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Nel Medio Oriente il boom delle low cost

Con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 7,4% dal 2013, è il segmento di medio raggio quello a crescere di più, grazie soprattutto all’avvento delle low cost in Medio Oriente. Dietro a Emirates, infatti, si trova per capacità Wizz Air, la prima low cost a volare nella regione, che ha fondato una joint venture con il fondo sovrano di Abu Dhabi, dando vita a Wizz Air Abu Dhabi, con un Coa (Certificato di operatore aereo) degli Emirati Arabi Uniti. Presenti anche Neos Air, Ryanair ed easyJet, tutti vettori che hanno tutti aumentato la capacità, anche nel medio raggio. I maggiori incrementi di capacità sono avvenuti sulle seguenti rotte:

  • Milano Malpensa-Tel Aviv
  • Roma Fiumicino-Abu Dhabi
  • Milano Malpensa-Sharm El Sheikh
  • Milano Malpensa e Roma Fiumicino-Doha.

Al di fuori del Medio Oriente, la rotta da Malpensa a Reykjavik è quadruplicata, con Finnair che ha aumentato la capacità da quando Wizz Air e easyJet hanno iniziato a operare sulla rotta.

Il lungo raggio è soprattutto sull’Atlantico

Il segmento fino a 7500 chilometri è cresciuto a un tasso medio annuo del 5,7%  nell’ultimo decennio, in particolare sull’Atlantico. Delta Air Lines, United Airlines, Air Canada, Air Transat e American Airlines – oltre che Neos Air ed Emirates -, hanno aumentato la capacità sulle rotte transatlantiche pur non riuscendo a compensare i mancati voli di Ita che, però, di recente ha aperto voli su San Francisco e Washington. Che si aggiungo ai collegamenti su New York, Boston, Miami e Los Angeles.

Il ritorno dell’Estremo Oriente

L’ultra long haul ha visto Air China aumentare la capacità rispetto al pre-covid del 13%. Tra cui le nuove rotte tra Malpensa e Hangzhou e Roma per Wenzhou. Le coreane Korean Air e Asiana Airlines hanno invece ripreso la capacità precedentemente operata da Alitalia tra Roma e Seoul. Capacità cresciuta anche per Neos Air, su Nanchino, Cina, La Romana nella Repubblica Dominicana e altre destinazioni in Messico e America Centrale. Nel giugno 2022 invece Qantas ha introdotto un collegamento diretto tra Roma e Perth – il volo più lungo operato in Italia – che ha segnato il ritorno del vettore australiano in Italia dopo oltre un decennio e mezzo.

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Scomparse dal radar di Ita le destinazioni Santiago de Cile, Rio de Janeiro, Bangkok e Colombo, mentre sul Giappone rimane solo il Roma Fiumicino-Tokyo Haneda. Infine i vettori statunitensi hanno aumentato la capacità verso la costa occidentale, in particolare American e United.

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