Più che la concorrenza aumenta, aumentano le tariffe (nonostante ogni più collaudata regola di mercato). Secondo un’analisi del Corriere infatti, gli scali milanesi – Linate e Malpensa – hanno ripreso i flussi “normali”, superando anche l’era pre-Covid, con un aumento però dei prezzi dei voli in modo considerevole.
I pezzi hanno raggiunto livelli record: nel periodo luglio-agosto l’incremento medio è del 61,2% rispetto all’estate 2022 (quando già venivano “denunciati” i prezzi in aumento) e del 47% rispetto al periodo vacanziero 2019.
Per prendere una tratta d’esempio, la Milano-New York (ovviamente con partenza da Malpensa, che serve le rotte intercontinentali), si parla di maggiorazioni sul prezzo del biglietto, a paragone con un anno fa, nell’ordine del +34%. Il confronto con il 2019 arriva addirittura al +46% (quando però il servizio contava meno vettori).
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L’aumento del prezzo dei biglietti aerei a Milano
Le tratte più salassate? Il Regno Unito (si raggiunge da Malpensa) dove il prezzo medio si aggira intorno ai 144 euro, +125%. Anche per raggiungere altre destinazioni internazionali gli aumenti sono importanti: Spagna (+37% di media, con Milano-Barcellona +66% sul 2022 e +77% sul 2019 e Milano-Madrid +43% sul 2022), Grecia (29%), Francia (+20%). A tratta e tutto al netto degli extra costi (fast track, scelta del posto, bagaglio in stiva o in cappelliera).
Volare sull’Italia? Non va meglio: dai 56 euro del 2022 si è passati a 91 euro in dodici mesi (+61%). In generale, per le rotte nazionali, internazionali e intercontinentali, Malpensa ha aumentato tutti i suoi biglietti del 75% rispetto al 2022 e del 59% rispetto al 2019.
Le low cost del Forlanini sono sempre meno “low”
Le low cost (ormai diventate le sovrane del mercato) nello scalo milanese sono sempre meno economiche: 30% più del bimestre luglio-agosto 2022 e il 26% di luglio 2019.
Certo, il servizio è migliorato dal restyling subito dallo scalo cittadino durante la chiusura pandemica, ma vale gli aumenti? La destinazione sulla quale l’impatto degli aumenti è più evidente è Londra: +69% in 12 mesi e +48% rispetto al pre-Covid. Poi Malta (+38%), Spagna (+31%) e Francia (+29%).
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Le rotte per l’Africa toccano quota +5762 per cento
L’unico mercato a ridurre le tariffe è quello Sud Americano, circa il 9% in meno. Lievissimo calo anche la Linate-Roma Fiumicino, -2%, per effetto della concorrenza dell’alta velocità ferroviaria.
I picchi di aumenti però sono stati segnati dall’Africa, l’incremento è del 5762%.