Quello dell’assistente di volo è uno dei mestieri che, fino a non molto tempo fa, si riteneva riservato alle sole donne. Le bambine sognavano di volare tra le nuvole, ai maschietti erano concesso esclusivamente il ruolo del pilota. Le hostess erano tutte ragazze, possibilmente giovani, belle e ben vestite.
Retaggio patriarcale, per fortuna (quasi) superato, ma che ha avuto anche i suoi risvolti positivi. Grazie all’altrettanto stereotipato legame tra le donne e la moda, le divise delle compagnie aeree sono state, nel corso degli anni, oggetto di rivisitazione ed esplorazione per alcune tra le più grandi firme del mondo del fashion.
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Il legame tra moda e aviazione
Le compagnie aeree affidano ai grandi stilisti la creazione delle proprie divise per una questione di status. Azzeccata mossa di marketing per mostrare ai passeggeri quanto siano eleganti e raffinati i servizi da loro offerti. Dal canto loro, gli stilisti, dalle compagnie aeree ricevono (oltre a lauti compensi) la possibilità di giocare con una delle figure più interessanti del mondo femminile.
L’hostess, nell’immaginario collettivo, rappresenta allo stesso tempo il simbolo di una femminilità classica e di un’emancipazione estrema. Così, le assistenti di volo sono state spesso le prime a indossare capi rivoluzionari e (per il tempo) audaci, oltre che tutt’oggi affascinanti.
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Brunello Cucinelli per la Ita Airways. E tanti gli stilisti per Alitalia
Le nuove divise di Ita Airways – la compagnia risorta dalle ceneri di Alitalia lo scorso ottobre 2021 – sono state firmate da Brunello Cucinelli. Ma tanti gli stilisti che hanno “firmato” le divise della fu-Alitalia: le prime furono dei tailleur delle Sorelle Fontana, poi, tra i tanti che si cimentarono, citiamo Renato Balestra nel 1986, Giorgio Armani nel 1991, o Alberta Ferretti nel 2018.
Emilio Pucci per Braniff International Airways
Mai come prima della metà degli anni ’60 la moda arrivò a bordo degli aerei. Se fino ad allora, e ancora oggi, le divise delle assistenti di volo dovevano essere sobrie e di stampo classico, Emilio Pucci cambiò prospettiva e dotò le hostess della Braniff International Airways di divise che si sarebbero guadagnate le vetrine delle più grandi boutique. Una divisa che racchiude tutto il meglio del decennio hippye.
Cristóbal Balenciaga per Air France
Restiamo negli anni ’60, quando anche Air France decise di darsi all’alta moda, affidando la creazione delle proprie divise al già allora iconico Balenciaga. A differenza di Pucci, lo stilista spagnolo restò sul semplice, ma raggiungendo picchi di classe ancora ineguagliati a bordo di un aeroplano. Con un tocco moderno, però, dato dagli alti stivali in pelle.
Christian Lacroix per Air France
Resta fedele all’haute couture la compagnia di bandiera francese che, in tempi più recenti, si è affidata alla consulenza stilistica del connazionale Christian Lacroix. Il suo lineare tailleur blu, ravvivato da una fascia rossa in vita, è guardato dai passeggeri di tutto il mondo come simbolo dell’eleganza all’europea.
Pierre Cardin per Olympic
Le uniformi degli assistenti di volo Olympic Airways nei giorni di gloria della compagnia aerea greca sono state disegnate da Pierre Cardin. Impressionato dagli abiti moderni ed eleganti dello stilista, il ricchissimo armatore greco che possedeva il vettore nazionale Aristotele Onassis decise di assumere Cardin per disegnare le uniformi per gli assistenti di volo.
Yves Saint Laurent per Qantas Airways
Gli anni ’80 non saranno ricordati per la loro eleganza, ma c’è stato chi, anche in quel difficile periodo, è riuscito a mantenere un certo aplomb, costringendo l’eccentricità del momento dentro i più tradizionali canoni del buon gusto. E l’operazione è riuscita perfettamente a Yves Saint Laurent che, nel 1986, fornì alla Qantas delle coloratissime ma mai eccessive divise.
Valentino per Trans World Airlines
Tessuto broccato, cintura ton sur ton, foulard in tinta e preziosi dettagli in oro. A prima vista non si direbbe, ma le divise delle hostess della Trans World Airlines dei primi anni ’70, sono tra gli indumenti più preziosi saliti a bordo dei loro aeroplani. Nel classico viola Valentino, perché il rosso sarebbe stato troppo scontato.
Vivienne Westwood per Virgin Atlantic
La più rock delle compagnie aeree non poteva che affidarsi alla più punk delle stiliste contemporanee. Sono firmate dalla frizzante Vivianne Westwood le divise rosso fuoco della compagnia di Richard Branson, anche lui costretto a rinunciare a shorts e bikini dalla trasgressiva e mai banale eleganza della designer britannica.