“Un’evoluzione legittima, necessaria e in ritardo“, questo è ciò che ACI Europe pensa delle norme sulla regolamentazione degli slot aeroportuali dell’UE, considerati appunti vetusti e non più adatti alla gestione del traffico aeroportuale. Regole che, allentate durante la pandemia di Covid-19, sono tornate a pieno regime, mostrando tutte le falle del sistema. (IATA ha recentemente diffuso i dati sul traffico aereo, a marzo 2023 si è tornati all’88% dei livelli pre-pandemia, con un numero di passeggeri che potrebbe superare i livelli pre-Covid già nel 2024).
L’associazione degli operatori aeroportuali ha quindi rinnovato l’appello alla Commissione europea affinché conduca una revisione delle norme.
ACI Europe e le nuove (necessarie) regole per gli slot
Salite agli onori della cronaca proprio durante il periodo pandemico, quando fecero scandalo i voli fantasma, le attuali regole sugli slot aeroportuali (dette 80/20) impongono alle compagnie aeree di gestire almeno l’80% degli slot assegnati o rischiano di perdere il diritto allo slot nelle stagioni future.
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In una lettera al commissario UE ai Trasporti Valean il presidente di ACI EUROPE e vicepresidente esecutivo di AENA, Javier Marín, ha sottolineato come la Commissione abbia svolto un “lavoro ambizioso” fino ad oggi “nel preparare il terreno per una revisione del regolamento attualmente in vigore”, ma – ha avvertito – ora è giunto il momento di “fare il passo successivo e andare avanti con una proposta legislativa per rendere il mercato unico dell’aviazione a prova di futuro“.
L’attuale regolamento, sottolinea ACI, “si basa in gran parte sui principi stabiliti dalle compagnie aeree monopoliste per le compagnie aeree monopoliste, con gli aeroporti che non hanno voce in capitolo sul modo in cui la loro capacità viene assegnata e utilizzata“. Le regole vecchie, ormai stabilite tre decenni fa, risalgono ad un momento storico nel quale la liberalizzazione dei cieli era appena iniziata, ben prima del boom dei vettori low cost.
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Cosa serve al regolamento
Un regolamento oggi dovrebbe affrontare diversi temi, tra i quali “l’accaparramento di slot, offerte eccessive, ‘double-dipping’ [accettare denaro, per un medesimo servizio, da due fonti reciprocamente esclusive, ndr], commercio secondario e abusi nei confronti dei nuovi entranti da parte delle compagnie affermate“.
La riforma si rende necessaria, spiega Marín, anche a causa della “quasi impossibilità di creare nuova capacità aeroportuale in Europa, il regolamento sulle bande orarie è un’atto legislativo critico per il funzionamento del mercato unico dell’aviazione“.