2023_Lufthansa

Il gruppo Lufthansa torna a crescere e prevede un boom di passeggeri per l’estate

04/05/2023

In questo articolo

Il gruppo Lufthansa segna un primo trimestre 2023 in forte miglioramento seppur ancora in negativo. E il Ceo lascia trapelare qualche indizio sull'acquisizione di Ita Airways

Il primo trimestre del 2023 è per il Gruppo Lufthansa ancora in perdita, a – 476 milioni di euro, ma comunque in miglioramento del 20% sul 2022 e con ricavi in aumento del 40% a 7 miliardi di euro, grazie a un incremento dei passeggeri giunti a 22 milioni, tanto da prevedere un vero e proprio boom per l’estate 2023, quella che dovrebbe consacrare un ritorno ai livelli pre-covid.

Secondo il Ceo Carsten SpohrIl Gruppo Lufthansa è tornato in carreggiata. Dopo un buon primo trimestre in cui siamo stati in grado di migliorare significativamente il nostro risultato, ora prevediamo un boom dei viaggi in estate e un nuovo record nei nostri ricavi da traffico per l’intero anno Sulle rotte a corto e medio raggio orientate al tempo libero, la domanda sta già superando i livelli del 2019. L’obiettivo ora è quello di offrire ancora una volta ai nostri ospiti un’esperienza di prodotto premium coerente su tutte le compagnie aeree del gruppo“.

Perché Lufthansa torna a crescere

Come accennato, il gruppo Lufthansa ha superato il primo trimestre dell’anno, solitamente quello più complicato, in ripresa rispetto agli anni precedenti, con una perdita netta a -467 milioni di euro, in miglioramento del 20%, e con un Ebit rettificato pari a -273 milioni, migliore non solo dei -577 del 2022 ma anche dei -336 milioni del 2019. Questo si deve alla forte domanda dei biglietti aerei, in particolar modo dei privati.

Rimane elevata la domanda repressa a seguito della pandemia, e lo dimostra sia l’alto numero di prenotazioni per i mesi estivi nella prima parte dell’anno, sia il risultato ancora negativo, aggravato dal fatto che i viaggi d’affari hanno una ripresa più lenta rispetto ai privati; ma anche dai costi per il potenziamento dei voli estivi e dagli scioperi degli aeroporti tedeschi.

Il gruppo cresce grazie alla gran parte delle compagnie aeree del gruppo, che in totale hanno accolto 22 milioni di passeggeri tra gennaio e marzo, quasi il doppio dei 13 milioni dello scorso anno e con una capacità ampliata al 75% del livello pre-crisi. Migliora anche Lufthansa Technik, perché l’alta domanda di viaggi aerei ha reso alta anche la domanda di manutenzione e riparazione, e per questo LH ha generato un EBIT rettificato di 135 milioni di euro nei primi tre mesi dell’anno, contro i 129 milioni dell’anno scorso.

Meglio anche il gruppo LSG, che sarà venduto ad Aurelius entro la fine dell’anno, e che ha un risultato nel primo trimestre pari a -6 milioni di euro, contro i -14 dello scorso anno, e un aumento dei ricavi del 40% a 523 milioni di euro.

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Nuovi orizzonti

Questi risultati fanno ben sperare, perché il flusso di cassa operativo è aumentato a 1,6 miliardi di euro, grazie all’aumento delle spese in conto capitale netto di 1,0 miliardi di euro che ha riguardato in particolare anticipi per le future acquisizioni di aeromobili, manutenzioni, e pagamenti di sei aerei ricevuti.

Buona anche la liquidità, pari a 10,5 miliardi di euro, sopra il corridoio obiettivo stabilito tra 8 e 10 miliardi, e questo fa crescere le attese e i nuovi obiettivi del gruppo. Non dimentichiamo, infatti, che è ancora in corso la trattativa per l’acquisizione del 40% di Ita Airways. A tal proposito, Spohr ha ribadito di recente che i colloqui con il governo italiano sono “sulla strada giusta“, e che c’à l’intenzione di rendere Roma un “hub strategico” dopo l’accordo con l’esecutivo.

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La trattativa è nella sua fase più cruciale: il termine originale scadeva il 24 aprile, ma ora è stata prorogata al 12 maggio. Se dovesse concludersi, l’acquisizione della maggiore compagnia italiana sarà cruciale per la strategia del gruppo nel complicato mercato aereo italiano, dominato alle low cost. A tal proposito, Spohr non ha specificato ancora i piani su Ita, ma ha ribadito di non voler competere con le compagnie Low Cost, ma di investire in Ita soprattutto per i voli internazionali.

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