Erano già stati riaperti lo scorso 8 gennaio 2023, ma a partire da marzo la Cina ha allentato ulteriormente le restrizioni per chi viene da fuori, soprattutto se per lavoro.
Questa riapertura segue la fine della politica zero-Covid durata ben 3 anni, e dai risultati non così soddisfacenti soprattutto in termini economici: e il fatto che le riaperture siano orientate soprattutto ai viaggiatori d’affari è un modo per far ripartire l’economia del gigante asiatico. Se vuoi sapere delle restrizioni per i principali paesi in Asia, leggi il nostro articolo dedicato.
Le novità per chi viaggia in Cina
A partire da marzo 2023, quindi, non è più necessario sottoporsi a un periodo di quarantena all’arrivo in Cina, né richiedere un codice sanitario se provieni da:
- UE 27;
- Cambogia;
- Egitto;
- Emirati Arabi Uniti;
- Filippine;
- Indonesia;
- Laos;
- Maldive;
- Malesia;
- Nuova Zelanda;
- Russia;
- Singapore;
- Sri Lanka;
- Svizzera;
- Sudafrica;
Da tutti questi paesi occorre quindi un test rapido antigenico entro 48 ore prima dell’imbarco.
Niente visto turistico
L’allentamento delle restrizioni, però, riguarda solo i viaggi per motivi di lavoro e non quelli turistici. Infatti, al momento la Cina non rilascia visti turistici, per cui per entrarci bisogna essere in possesso di un visto di lavoro, di studio, diplomatico, o ancora se ci sono motivi familiari come i ricongiungimenti.
I motivi turistici sono validi solo per motivi di transito, ovvero se per scalo bisogna passare dalla Repubblica Popolare: la “politica di transito”, così viene chiamata, dà permessi senza visto di 144 ore.
Per quanto riguarda il lavoro, questo viene concesso con il visto M, dedicato proprio a coloro che si recano in Cina per brevi viaggi d’affari. Anche coloro che sono in possesso di visti APEC possono godere dell’ingresso in Cina per viaggi d’affari per un massimo di 90 giorni.
Altri requisiti
Di seguito, gli altri requisiti richiesti per entrare in Cina:
- Permesso valido, come un visto di lavoro, per entrare in Cina;
- Prenotazione del volo (sia diretto che in transito);
- Test PCR entro 48 ore prima della partenza con risultato negativo;
- Compilazione del modulo di dichiarazione sanitaria doganale, completo del test PCR negativo;
- Passaporto;
Le regole di Hong Kong e Macao
Diverse le regole di Hong Kong, la città da poco rientrata sotto il controllo cinese ma ancora con leggi e regole fortemente diverse.
Oggi è possibile entrare nella metropoli sia con che senza vaccino, e i viaggiatori non sono più tenuti a indossare mascherine né al chiuso, né all’aperto né sui mezzi di trasporto pubblico. La mascherina è però richiesta all’interno di ospedali e altre strutture sanitarie. Chi proviene da luoghi d’oltremare, come l’Europa, deve però sottoporsi a un test antigenico rapido entro 48 ore dalla partenza.
Le stesse regole sono valide anche per Macao.